De Pascale: "Ravenna mi ha capito e ne sono orgoglioso"

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«Credo che i ravennati mi abbiano capito e abbiano apprezzato la sincerità, il coraggio e la concretezza della nostra proposta. Dedico questa vittoria ai giovani del comitato elettorale che mi hanno seguito in questi mesi».

Il sindaco Michele De Pascale vince e lo fa apparentemente senza sforzo, lontano da quel 53% raggiunto al ballottaggio nel 2016. Stacca da subito lo sfidante più temibile, Filippo Donati con la Lega e Fratelli d’Italia fermo al 22%. Per le altre coalizioni non c’è storia. A metà delle sezioni scrutinate esplode la gioia nel comitato elettorale del sindaco de Pascale: «È un risultato che ci riempie di orgoglio perché essere attorno al 60% con 11 candidati sindaci è un attestato di stima che ci emoziona, ora è il tempo di festeggiare, poi continueremo a lavorare con passione per la città. Abbiamo fatto una campagna elettorale molto legata ai grandi temi e questo è un giudizio sul lavoro di questi 5 anni. Il centrodestra invece ha pagato frammentazione, adesso lavoriamo per il bene di Ravenna». La bassa affluenza per una città di tradizioni civiche alte non preoccupa il sindaco che avrebbe preferito un segnale diverso. «È un dato interno al centrodestra, una parte dell’elettorato non si è riconosciuto nelle proposte in campo». Lasciati i panni da candidato, De Pascale indossa in fretta quelli da primo cittadino e promette tra i primi provvedimenti l’adozione del piano regolatore e la continuità al cantiere del porto. «Abbiamo tanti cantieri in svolgimento, se avessi perso le elezioni avrei consegnato un anno e mezzo di opere da inaugurare. Il risultato ravennate è in linea con quello nazionale grazi e a progetti concreti con squadre credibili sul territorio. Vedo un’affermazione forte del Pd; il partito dove si apre costruisce relazione ampie e viene premiato, dove non lo fa non vince. Mi sembra un risultato equilibrato, i nostri alleati devono essere contenti del contributo portato». E per la giunta la promessa è quella di dare continuità in tempi brevi, due settimane al massimo. Infine la dedica che libera l’energia dei ragazzi e delle ragazze di De Pascale: «In questi 5 anni ho cercato dialogo con le giovani generazioni, mi hanno aiutato molto a guardare la città con i loro occhi e a parlare il linguaggio del futuro». Poi la musica si alza e comincia la festa.

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