Coronavirus e turismo ravennate «Hotel: stagione compromessa»
RAVENNA. Piovono disdette sugli albergatori ravennati mentre le associazioni di categoria del commercio chiedono misure di sostegno e l'assessore regionale al turismo Andrea Corsini promette in piena emergenza sanitaria da Coronavirus un pacchetto di azioni e risorse dal governo per affrontare la crisi del settore. Per la città turistica arrivano i primi effetti e c'è chi parla di stagione compromessa.
L'allarme
«Ho già sei disdette di gruppi per le prossime settimane – spiega allarmato l'operatore Maurizio Bucci – e una per aprile. Abbiamo ospiti lavoratori dal lunedì al venerdì ma nel fine settimana spariscono i turisti. Una cosa del genere è paragonabile all'anno della mucilagine del 1989, ma era luglio e gli ospiti li avevamo. Ora la gente non arriva, se la psicosi non rallenta per i mesi di aprile e maggio non ce la facciamo. La stagione è compromessa. Tra ristoranti e alberghi ho perso mille persone in marzo. Eravamo entusiasti per le prenotazioni e ci siamo strutturati con due persone assunte in più. Ora non so cosa succederà».A preoccupare sono gli interessi passivi da pagare a marzo alle banche, le imposte, la Siae che ha posticipato al 20 marzo i pagamenti. «Nel settore turistico – conclude Bucci - devi pianificare nel lungo periodo, quelli che prenotano dall'estero li hai già persi, si può lavorare con indotto locale e con chi si muoverà in Italia. La comunicazione di questi giorni è stata devastante a livello internazionale. Ho viaggiato nei giorni scorsi, Spagna e Portogallo non mi hanno fatto controlli. Con la riapertura delle scuole e dei luoghi della cultura riprendono i ritmi e almeno per i ristoranti si torna al lavoro. Per gli alberghi sarà più difficile. Ci vuole un aiuto concreto alle aziende con dipendenti. L'emergenza è stata gestita in modo disordinato e le Regioni si sono mosse in ordine sparso».