Coronavirus Ravenna, multato per l'orto: "Farò ricorso"

Ravenna

RAVENNA. Al pensionato di 66 anni la multa da 280 euro presa per aver raggiunto l’orto, avuto in concessione dal Comune come socio del centro sociale Bosco Baronio, a distanza di qualche giorno ancora pesa. «Dopo settimane senza pioggia – racconta - sabato sono andato ad annaffiare l’orto, 50 metri quadrati recintati in un’area dove gli orti sono più di 200. Sono entrato da uno dei tre accessi con la chiave, quello dietro le poste di via Meucci. Poco lontano ho notato due uomini all’interno di auto in sosta, erano in borghese e una volta entrato mi hanno richiamato, si sono qualificati come forze dell’ordine in borghese per sanzionarmi. Lo stesso è capitato a un’altra persona che era all’interno, ma distante da me. Il divieto c’è non metto in discussione la legittimità della multa, ma chiedo un po’ di comprensione. L’area è recintata e il distanziamento sociale c’è».

La Faq del Governo
Dal 12 marzo un’ordinanza comunale vieta l’accesso ai parchi e aree verdi dopo che i primi decreti della presidenza del consiglio hanno imposto severe restrizioni a tutti gli spostamenti. Ma a confondere le idee è arrivata sabato scorso una faq del Governo, cioè una risposta a domande frequenti, nella quale viene affrontato il tema delle superfici agricole non adiacenti alla propria abitazione: «La coltivazione del terreno per uso agricolo e l’attività diretta alla produzione per autoconsumo rientrano nel codice Ateco “0.1.” e sono quindi consentite, a condizione che il soggetto interessato attesti, con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di tale superficie agricola produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito». Possibilità che non vale per gli orti delle seconde case.

L’amarezza del pensionato
Al pensionato ravennate rimane l’amarezza per l’accaduto. «Non capisco perché è possibile vendere gli ortaggi da trapianto se poi non si può raggiungere il proprio orto. Con l’altro ortista multato faremo ricorso, ormai è tempo di pomodori e fagiolini e ripeto il distanziamento sociale lì è garantito, nessun estraneo può entrare e le recinzioni suddividono gli spazi interni e perimetrano l’area». Sul tema dell’accesso agli orti comunali era intervenuto con un appello al sindaco e al prefetto il consigliere di LpRa Alvaro Ancisi per chiedere il libero accesso agli ortisti: «Non c’è alcuna disposizione normativa di contrasto alla diffusione del Covid-19 – scrive il consigliere - che giustifichi i controlli serrati e gli avvertimenti di pesanti sanzioni rivolti agli ortisti che si recano a lavorare il loro piccolo orto. Ne riceviamo continue angosciate segnalazioni e se n’è letto sulla stampa».

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