Coronavirus, in Romagna l'apertura degli stabilimenti slitta al 25

Ravenna

RAVENNA. Slitta la riapertura degli stabilimenti balneari al 25 maggio ma la spiaggia apre per passeggiate e attività sportiva. Lo ha deciso ieri la Regione per permettere la piena applicazione dei protocolli di sicurezza. Una scelta che smentisce il via libera annunciato martedì e che trova la piena soddisfazione dei bagnini.

L’assessore Corsini
«Abbiamo annunciato l’apertura delle spiagge il 18 e così sarà – assicura l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini - gli stabilimenti balneari dopo un confronto con associazioni e Comuni apriranno qualche giorno dopo considerando che ci sarebbero stati pochi giorni per adeguare le strutture ai protocolli di sicurezza e attrezzare l’arenile. Quindi è prevista l’apertura di tutto in due step, ovviamente quegli stabilimenti che hanno licenza da pubblico esercizio ovvero una licenza da ristorante con annessi altri servizi possono aprire il 18 maggio come nel resto della regione». Per quanto riguarda i 9 lidi ravennati poche sono le realtà nelle condizioni descritte, fra queste il BBk, il Miramare di Punta Marina, il Marinabay di Marina di Ravenna e il Boca Barranca di Marina Romea. Come i colleghi della Riviera da Cesenatico a Rimini, anche Maurizio Rustignoli alla guida della cooperativa Spiagge esprime la massima soddisfazione per la scelta di posticipare le aperture.

I bagnini
Spiega Rustignoli: «Si tratta di una decisione di buon senso, con le linee guida in via di approvazione. È pienamente condivisibile la scelta di rimodulare il calendario delle aperture dando la possibilità alle persone di passeggiare in spiaggia. Lunedì 25 è una data utile per organizzare il personale, i fornitori e l’arrivo delle merci. Alcune attività con una licenza principale diversa dagli altri stabilimenti potranno muoversi come tutti i ristoranti, dal 18».

Una situazione complicata
A complicare il quadro in continua evoluzione è arrivato anche un protocollo diffuso dall’Inail e Istituto superiore di sanità che indica in 22,5 metri quadrati, ovvero 5 metri per 4,5 lo spazio necessario per ciascun ombrellone ben lontano dai 12mq indicati dalla Regione. Stessa sorte per i lettini distanziati a 2 metri contro il metro e mezzo indicato da piazzale Aldo Moro. A creare tensione fra i bagnini anche le indicazioni per la spiaggia libera nella quale andrebbero mappate le postazioni. Nel documento infatti si legge: «Tale previsione permetterà di individuare il massimo di capienza definendo turnazioni orarie e di prenotare gli spazi codificati. Dovranno altresì essere valutate disposizioni volte a limitare lo stazionamento dei bagnanti sulla battigia per evitare assembramenti». Uno scenario che non piace agli operatori e alla Regione che chiederà al Governo misure meno drastiche.

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