Cesenatico, pescatori fermi altri 7 giorni contro il gasolio d'oro

Si va verso un’altra settimana di stop alle uscite in mare, in attesa delle misure promesse dal Governo per contrastare la folle impennata dei costi del gasolio. Questa è l’intenzione maturata nelle ultime ore tra i pescatori di Cesenatico. E sembra essere anche una linea condivisa un po’ da tutte le marinerie dell’alto Adriatico. Questo è uno dei motivi per cui, dopo le tensioni provocate dalle incursioni aggressive di colleghi provenienti dalle Marche, che intimavano di stare fermi, i pescatori locali sembrano decisi a prendersi un’altra pausa. A dare un’ulteriore spinta in quella direzione sono state anche le cattive previsioni meteomarine che stanno circolando. Tutto questo vale per le imbarcazioni che effettuano la pesca a strascico o a volante. Almeno una parte dei battelli più piccoli, impegnati a prendere nelle reti le seppie e a raccogliere le cozze e altri mitili, potrebbero invece prendere il largo. Per quelle specie ittiche il tempo è infatti un fattore più stringente: se non si prendono nel momento giusto, si rischia di perderle per sempre.

Il prolungamento della pausa della pesca a strascico e a volante potrebbe stemperare un po’ le tensioni tra “lupi di mare”, che hanno superato i livelli di guardia. Al punto che le pressioni fatte da frange di facinorosi provenienti dalle Marche, che la scorsa settimana hanno fatto un paio di incursioni a Cesenatico, hanno spinto le organizzazioni di pesca a presentare esposti ai prefetti. E anche a informare la ministra degli Interni, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e il comandante della Direzione Marittima di Ravenna, Francesco Cimmino, in quanto certe azioni intimidatorie hanno fatto suonare il campanello d’allarme. Già in precedenza il sindaco Matteo Gozzoli aveva avvertito le pubbliche autorità che il clima si era fatto incandescente.

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