Cesena, arrestato il rapinatore col machete: da mesi terrorizzava la città

Cesena
  • 16 maggio 2025

Arrestato il rapinatore col machete, protagonista di una serie di scorribande a Cesena e circondario. Il 20enne nei mesi scorsi era tristemente passato alla ribalta delle cronache cesenati per avere cercato di entrare al Teatro Verdi brandendo un grosso coltello, quindi in gennaio è stato tra i protagonisti di una serie di rapine a Borello.

Il terrore all’alba del 22 gennaio a Borello

Nella giornata di ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cesena e gli agenti del Commissariato di Cesena hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della custodia in carcere emessa dal Gip di Forlì su richiesta della Procura della Repubblica di Forlì a carico di un giovane 20enne, ritenuto presunto responsabile dei reati di “rapina e tentata rapina aggravate in concorso, porto abusivo e aggravato di strumenti atti ad offendere, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e violazione dell’obbligo di permanenza notturna in casa previsto da provvedimento dell’Autorità di P.S..

I fatti risalgono all’alba del 22 gennaio scorso quando Borello di Cesena venne svegliata con ben tre rapine in serie: erano circa le 4.40 quando la prima vittima mentre si avvicinava ad un bar del luogo per consegnare come ogni mattina i pasticcini appena sfornati, veniva avvicinato da due soggetti travisati che si ponevano uno alle sue spalle e uno di fronte. L’uomo alle sue spalle gli puntava un coltello intimandogli di aprire il bar. Alla sua risposta che non era il proprietario, salivano sulla sua auto rubandogli il telefono cellulare e sempre sotto la minaccia del coltello la vittima consegnava loro le sue due carte postepay.

Poco dopo, alle 5, una donna, mentre si trovava ancora in auto dopo essere rientrata da lavoro, veniva raggiunta dai due malviventi, che aprivano la portiera della sua auto e le puntavano contro due coltelli, intimandole di consegnare tutto quello che aveva ed allontanandosi a mani vuote dopo che lei mostrava loro il proprio portafogli vuoto.

Infine, alle 5.20 la terza rapina. La titolare del bar veniva raggiunta dai due ladri all’interno dell’esercizio. I due, brandendo i coltelli, si appropriavano del denaro nella cassa, circa 250 euro (tra banconote e monete di vario taglio), e di una stecca di ricariche per sigarette elettroniche, oltre che del denaro contenuto nei portafogli di due avventori. Subito dopo si allontanavano correndo per un campo agricolo confinate, rincorsi per un tratto dai due avventori del locale, prima che facessero perdere definitivamente le loro tracce.

Le ricerche e la cattura

Dalle descrizioni fornite dalle vittime, Polizia e Carabinieri, grazie alla loro profonda conoscenza del territorio, hanno subito ipotizzato che uno dei due rapinatori potesse essere proprio un giovane già noto per i suoi precedenti. Giunti presso la sua abitazione, il ragazzo non era in casa e sopraggiungeva più tardi verso le 6.30, con scarpe e pantaloni sporchi di fango fresco e con vestiti compatibili con quelli descritti dalle vittime. In suo possesso veniva trovato un coltello a serramanico lungo 20 centimetri, banconote e monete di vario taglio del valore complessivo corrispondente a quanto accertato, un passamontagna nero, e due panetti di hashish.

L’approdo in carcere

Le indagini di Carabinieri e Polizia, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Forlì, hanno permesso di raccogliere elementi univoci e concordanti circa le responsabilità e la presenza quella mattina dell’arrestato nella zona teatro degli eventi. Un particolare di non poco conto è stato quello di aver rinvenuto nella memoria del telefono in uso all’arrestato una foto che lo ritrae in atteggiamento da gangster di fronte alla porta d’ingresso della Stazione Carabinieri di Borello mentre impugna una sega da giardiniere (un coltello con lama lunga seghettata) poco prima di iniziare le tre rapine. Serrate continuano le indagini e gli accertamenti volti ad identificare il complice. Il giovane, subito rintracciata e arrestato dai Carabinieri e dalla Polizia, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Forlì.

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