Cesena, sequestrati i rottweiler ancora chiusi a San Carlo

Cesena

Dopo un paio di mesi di indagini sono scattati i sequestri preventivi.
Il caso è quello dell’allevamento di rottweiler “abusivo” sulle colline tra San Carlo e Roversano. Finito nel mirino dell’Ausl e dei carabinieri forestali lo scorso fine giugno.
Tutti i cani che ancora erano all’intero delle gabbie ora sono stati trasferiti. Al canile municipale di Forlì. A disposizione degli investigatori che stanno vagliando anche con la Procura della repubblica se iscrivere o meno una persona sul registro degli indagati per questa vicenda.
I cani all’epoca di inizio inchiesta erano chiusi in box con tantissimo del loro stesso sterco, la pelle di alcuni in parte rovinata da carenza di mantello troppo simile alla rogna per non destare preoccupazione, senza cibo e con vaschette d’acqua piena di alghe per abbeverarsi.
Per smascherare un allevamento (o presunto tale, visto che per ora di titoli ufficiali in tal senso non ne sono atti trovati dagli investigatori), come molti lettori ricorderanno era servito l’intervento di una coppia di proprietari di cani che arrivava… da Milano.
Sono loro che lo scorso 22 giugno avevano hanno innescato l’intervento all’unisono di carabinieri forestali e di personale dell’Ausl che avevano posto tutto sotto sigilli.
Avevano preso contatto via social network con una persona (ora nel mirino degli investigatori) che stando ai primi accertamenti si spaccia in qualche modo come proprietario “titolato” di un allevamento di rottweiler. Una persona che stando agli accertamenti svolti non abiterebbe neppure in Romagna ma bensì a Senigallia. e che titoli validi da allevatore non ne avrebbe.
Per motivi personali i due residenti in Lombardia non potevano più tenere con sé i rottweiler. Ed avevano deciso di affidarli a questa persona nella consapevolezza (speravano) che i loro “cagnoloni” sarebbero andati a vivere con loro simili, in un contesto dignitoso e ben tutelati.
«Ci siamo insospettiti quando non riuscivamo più a prendere contatto con questa persona, che diceva di essere un allevatore professionale».
Non rispondeva più alle loro richieste di sapere come stessero i cani. Così i due milanesi hanno preso l’auto e si sono sobbarcati il viaggio verso la Romagna, rintracciando “l’allevamento” di via Campi, nella zona di San Carlo.
Un luogo a non molta distanza dalla direttrice di via Roversano.
I cani erano in condizioni tali che per i due proprietari era stato assolutamente necessario avvertire le autorità.
Forestali ed Ausl così avevano scoperto che il “referente” sui social di quei luoghi e per gli animali, abitava nelle Marche. Il proprietario del terreno era invece stato rintracciato ma pure lui poco sapeva di quei box e dei 14 rottweiler custoditi in quella zona.
Così l’area era stata posta sotto sequestro. Gli animali erano stati affidati alla custodia del personale del canile restando però negli stessi box.
Dopo i controlli igienico sanitari di quei giorni i due proprietari milanesi ripresero i loro cani. E tutti i proprietari degli animali (cippati) erano stati avvertiti che volendo avrebbero potuto riprendersi i loro cani.
Adesso la situazione è mutata.
Al termine delle investigazioni i carabinieri forestali hanno posto sotto sequestro gli animali.
Non è stato possibile affidarli al canile di Cesena perché al momento è troppo pieno. Così sono stati fatti intervenire con personale volontari del canile municipale di Forlì che hanno prelevato gli animali.
Dalla piega che prenderà l’indagine (se penale o amministrativa) nei confronti del sedicente “allevatore”, dipenderà anche quando potrà essere più o meno facile per futuri nuovi proprietari adottare questi cagnoloni ora in custodia a Forlì.

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