“Cesena capoluogo”: Uil, Legacoop e Confartigianato appoggiano il sindaco Lattuca

Il Segretario Generale della UIL di Cesena Paolo Manzelli appoggia il sindaco Enzo Lattuca sul progetto di eleggere Cesena a capoluogo: ”Condividiamo la proposta del sindaco di Cesena Enzo Lattuca che ha ribadito la necessità di vedere riconosciuto a Cesena il ruolo di Capoluogo.

Ad oggi le opportunità offerte dal PNRR vedono Cesena penalizzata rispetto alle prospettive che vengono garantite alle Province e che in ragione della denominazione multipla vede Cesena danneggiata in termini di prospettive.

Anche negli anni passati la UIL ha affermato che Cesena ha visto una perdita di punti di riferimento importanti a partire dalla chiusura della sede distaccata del Tribunale così come dell’Ispettorato del Lavoro solo per citarne alcuni.

Il riconoscimento del ruolo di capoluogo permetterebbe a Cesena di capitalizzare le opportunità che in questo particolare momento si stanno prospettando senza creare alcun danno a Forlì perché non vi sarebbe una ridistribuzione delle stesse risorse ma bensì un maggiore riconoscimento rispetto a quelle attualmente garantite.

Questo ci permetterebbe di ridisegnare la Cesena di domani andando anche ad ampliare l’importante obiettivo raggiunto con la costruzione del Nuovo Ospedale e la riconversione del Bufalini.

Auspichiamo quindi come UIL di Cesena che la proposta del Sindaco possa trovare una positiva risposta a livello Istituzionale e di Governo Centrale ancor più oggi dove la capitalizzazione delle risorse e le opportunità offerte consentirebbero di guardare e costruire la Cesena di domani e la ricostruzione di quella di oggi”.

Anche Legacoop applaude

“Non sono ragioni dimensionali a guidare la nostra valutazione – si legge in una nota – anche se Cesena già oggi è la 49esima città in Italia, per numero di abitanti, subito dopo Pesaro e Udine, che sono anche capoluoghi di provincia – nè anacronistiche ragioni di campanile, visto che ci é chiaro come l’orizzonte di tutti noi debba essere come minimo l’Europa – ma, più semplicemente, la consapevolezza delle opportunità che scaturirebbero, da questa scelta, per cittadini ed imprese.

Questa decisione, infatti, andrebbe a riconoscere sul piano giuridico ed istituzionale il ruolo di un territorio, quello cesenate, che ha quasi 200.000 abitanti e un tessuto imprenditoriale – cooperativo in particolar modo – che è sempre stato trainante per lo sviluppo del paese. 

Si tratta di una scelta che può rivelarsi decisiva, soprattutto in un un momento così complesso ed incerto, in cui le già forti incognite economiche e sociali, sono state notevolmente peggiorate dai recenti eventi alluvionali. Serve più forza per dialogare e trovare soluzioni condivise: questa nuova riforma istituzionale che interessa Cesena ed il cesenate, può rivelarsi funzionale ad un disegno, quello di rafforzamento delle opportunità per il nostro territorio che, come cooperatori romagnoli, riteniamo centrale da sempre. 

Pensiamo, per esempio, al nuovo ruolo che la città, da capoluogo, potrebbe assumere ai tavoli della pianificazione delle risorse pubbliche, necessarie sia alla ricostruzione post alluvione sia, solo per fare un altro esempio, al prosieguo della programmazione dei fondi PNRR: ai tratta di modalità di erogazione dei finanziamenti che, da sempre, partono dal riconoscimento dello status di capoluogo, premiandolo. Inoltre, i quattro comuni capoluogo della Romagna, che insieme hanno fatto, da oltre quarant’anni a questa parte, scelte strutturali in settori fondamentali (sanità, mobilità, approvvigionamento idrico, ad esempio) e che a partire dalla ricostruzione potrebbero avere pari ruolo nella rivendicazione e nell’accesso ai fondi statali, ne trarrebbero un beneficio e forse anche una spinta ad accelerare il percorso di rafforzamento delle scelte organizzative condivise, soprattutto in ambito provinciale. Si tratterebbe di risorse ulteriori, quanto mai necessarie a tanti settori economici e a cooperative che già lavorano in più di un comune della Romagna. Pensiamo all’agroindustria, alle costruzioni e ai servizi, solo per fare qualche esempio. Il nuovo capoluogo può e deve rappresentare una ulteriore tappa verso la provincia unica della Romagna, che auspichiamo possa concretizzarsi quanto prima.

Bene quindi la proposta del sindaco Lattuca, sulla quale auspichiamo la rapida costituzione di un luogo di confronto e di condivisione, con le rappresentanza cesenati del mondo delle imprese e dei lavoratori”.

L’appoggio di Confartigianato

Così il segretario di Confartigianato Federimpresa Stefano Bernacci: ” Il riconoscimento della contitolarità sostanziale di capoluogo di provincia per Cesena è un traguardo che avrebbe benefici concreti e rilevanti per la città e di riflesso per tutto il tessuto produttivo cesenate, accrescendo la possibilità per la nostra città di intercettare finanziamenti, concorrere con maggiore potere contrattuale ai bandi, accrescere più in generale il peso specifico della caratura della città”.
“Da quello che è stato reso noto si comprende è possibile intervenire con l’approvazione di un emendamento nella legge di riforma delle Province l’occasione è propizia – mette in luce Bernacci – per potere finalmente ottenere ciò che a Cesena spetta al pari di Forlì, entrambe città capoluogo come reca la dicitura della nostra Provincia. Non si tratta o di una rivendicazione campanilistica, nulla verrebbe sottratto a Forlì, semplicemente si aggiungerebbe senza togliere nulla a nessuno un riconoscimento che non serve al pedigree, ma rappresenta il corrispettivo dello status di capoluogo con una serie di vantaggi per rendere il Comune più competitivo con conseguenti benefici e opportunità a cascata per imprese e cittadini e un territorio più favorevole allo sviluppo, con servizi più adeguati e attrezzati”.

Commenti

Lascia un commento

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui