Cesena, la cavalla morta all'ippodromo. L'associazione Horse Angels chiede inchiesta e autopsia

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Non si placa il dibattito per la morte in pista di una cavalla in gara all’Ippodromo del Savio.Poco dopo le 22 di venerdì la cavalla Dream Stecca si è accasciata a bordo pista durante la terza corsa, quella del premio Energia Fluida. Il 30 giugno era già successo con la cavalla Carabela, il 31 agosto 2021 con Alleluja. Episodi ravvicinati, che non si sono mai riscontrati nella lunga tradizione dell’ippodromo cesenate.

L’organizzazione di volontariato Horse Angels, associazione nazionale con sede a Cesenatico, chiede al ministero delle politiche agricole e forestali (Mipaaf) di aprire un’inchiesta sulla morte della cavalla Dream Stecca. Una richiesta simile era stata fatta ieri dal sindaco cesenate Enzo Lattuca. «Venerdì 15 luglio - scrive Horse Angels con Roberta Ravello - all’ippodromo del Savio di Cesena è morta la cavalla Dream Stecca, di una scuderia romana. È il secondo cavallo che muore a Cesena in questa stagione, nell’ippodromo che apre le corse solo d’estate, e solo in serale. Qualcosa non torna. Il Mipaaf apra un’inchiesta e ci faccia sapere le cause reali di morte. Non la diagnosi fatta dal veterinario di turno con il prelievo ematico a cavallo morto. In questi casi dovrebbe essere necessaria l’autopsia, non a spese del proprietario, che oramai l’ippica è alla fame; i proprietari non chiederebbero l’autopsia perché altrimenti non avrebbero di che pagare il fieno ai cavalli che hanno in vita. Questi accertamenti dovrebbero essere a spese del Mipaaf, d’ufficio e da regolamento». La stessa associazione chiede anche nuove regole e bonus da mille euro ai veterinari che fermano un cavallo.

Tra l’altro, sempre nella serata di venerdì all’Ippodromo del Savio un’altra cavalla non è potuta scendere in pista, nella quarta corsa, quella successiva alla tragedia, per la segnalazione del veterinario (che sono indicati dal Mipaaf) che ha portato a una squalifica fino al 13 agosto. Si tratta di Boheme Joyeuse. È stata comminata anche una multa di 500 euro all’allenatore, ma non sono state rese note le cause della sospensione dall’attività agonistica.

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