Cervia e il caso del chiosco di “Bombolo”, la proprietaria torna dalla Spagna: “Vorrei riqualificarlo”

Cervia

Doveva essere abbattuto, ma il chiosco di Bombolo adesso ritrova addirittura il proprietario. Si tratta di Marianna Russo, che l’aveva acquistato per il figlio nel 2012. Pochi mesi di gestione, poi le cose sono andate diversamente, la famiglia si era trasferita in Spagna e per 10 anni la struttura è rimasta chiusa. Fino al comunicato del Comune dello scorso 5 ottobre, nel quale l’Amministrazione annunciava che «il prossimo intervento sulla riqualificazione del vialetto Rimembranze prevede la demolizione del chiosco di fronte al viale Roma, da anni inutilizzato, e la riorganizzazione del relativo spazio». Erano però intervenuti la precedente titolare Antonella Zoffoli e pure i Zannoni (gli eredi di Bombolo), scongiurando il Comune di non procedere. «Il chiosco è di mia proprietà - interviene adesso la Russo, dopo avere letto la notizia sul Corriere -, e non so proprio come si faccia a dire che verrà abbattuto. L’Ufficio tecnico del Comune mi aveva contattato lo scorso 5 giugno, scrivendomi che avevamo 6 mesi di tempo per decidere se spostare la struttura o restare lì. Non avendo ricevuto la comunicazione perché ero all’estero, tornata da Cervia sono caduta dalle nuvole. Ma la dirigente mi ha assicurato che non ci sarà nessuna demolizione. D’altra parte, paghiamo tuttora l’occupazione di suolo pubblico, e lo abbiamo fatto per tutti questi 10 anni». «Non so come sia venuta fuori poi la storia dei Nas - aggiunge -, visto che nessuno ha mai chiuso o sequestrato quel locale. Caso mai avrebbero dovuto farlo prima del nostro acquisto, perché sembrava una topaia. L’abbiamo rimesso a nuovo con tanto impegno, ed era ritornato un gioiello. E adesso lo ritrovo tutto imbrattato di scritte: per fortuna sono ritornata ma mi piange il cuore vederlo così». La Russo deve intanto decidere se tenerlo o venderlo. Venerdì avrà un incontro con il sindaco, per spiegare la nuova situazione. «Le caramelle non rendono più - ammette -, sono più le spese che altro. Quindi vorrei fare qualcosa per i ragazzi. Qui ci sono solo bar che vendono alcol, e inoltre la zona è un po’ morta. Se ci danno un incentivo mi piacerebbe farla rivivere». Nel frattempo anche la famiglia Zannoni si mobilita, e chiederà al sindaco di porre davanti al chiosco una targa, per ricordare il bisnonno che aveva promosso l’attività. Giuseppe Zannoni, detto Bombolo, era partito alla fine degli anni cinquanta insieme alla moglie Carla con la vendita dei lupini e delle brustoline. Poi erano state le caramelle gommose e la liquirizia a ingolosire una intera generazione. Mentre nasceva pure il culto per le figurine dei calciatori, che si vendevano in quantità. Impossibile non frequentare il chiosco sul viale Roma, tanto che su Facebook si moltiplicano i ricordi di chi ha vissuto quell’epoca “irripetibile”. Ma perché il soprannome? «Al mio bisnonno fu messo il soprannome di Bombolo - racconta Marco Zannoni -, quando faceva l’attore in un teatro viaggiante, ai tempi della seconda Guerra mondiale. Però a Riolo Terme i tedeschi gli sequestrarono la struttura per fare con quel materiale delle barricate. La moglie custodiva le terme di quella località e trovò una fonte di acqua sulfurea. Poi mio nonno, nato in Toscana, venne a Cervia per fare fortuna. E nacque così il chiosco diventato celebre per le caramelle e le figurine».

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