Camionista di Cervia morto, spunta l'ipotesi di un guasto al tir

Cervia

Potrebbe non essere stato un malore ma un guasto meccanico a provocare la morte di Gianluca Mercatini, il 55enne di Tagliata di Cervia deceduto nella mattinata di martedì nel Reggiano dopo essere finito con il suo tir contro una palazzina.

Un’ipotesi che sembra emergere dal racconto di un testimone oculare a lungo sentito dagli agenti della Polizia locale della Val d’Enza intervenuti sul posto per i rilievi finalizzati all’accertamento della dinamica. «Non si è trattato di un malore. Quel camionista è ripartito guardando in basso» ha riferito l’uomo presente a Calerno di Sant’Ilario d’Enza al momento della tragedia.

Il tratto di via Emilia dove è avvenuto lo schianto è infatti in pieno paese, vicino alla chiesa e ai principali negozi dell’abitato. Proprio uno dei commercianti, uscito per una breve pausa, ha riferito di aver visto il mezzo pesante proveniente da Parma e diretto verso Reggio Emilia, fermo al semaforo. A suo dire il veicolo faceva «uno strano rumore». E a riprova di ciò ha detto di aver notato l’autotrasportatore abbassare il finestrino e sporgersi, guardando in basso, forse uno pneumatico. Una mossa che, a detta del testimone, Mercatini avrebbe ripetuto un paio di volte, come se fosse preoccupato perché qualcosa non andava. Quando al semaforo è scattato il verde, il camionista è ripartito. Pochi metri percorsi a bassa velocità poi l’impatto fatale contro la palazzina, sventrata dall’urto.

A suffragare invece l’ipotesi di un malore sono state altre due passanti che hanno raccontato di aver visto il camionista di Tagliata di Cervia (sposato e padre di due figli) seduto di traverso, come se fosse svenuto.

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