Aumentano gli stipendi dei sindaci e degli assessori: le cifre ravennati

Ravenna

RAVENNA Cresce lo stipendio di sindaci e assessori, così come previsto dalla legge di stabilità 2022. Ma i primi cittadini non avranno tutto e subito, la legge indica scatti fino al 2024 coperti con risorse statali, oppure per i comuni che intendono raggiungere le quote indicate già quest’anno, lo Stato prevede che siano le casse degli enti locali a coprire per intero l’esborso. Eventualità che non seguirà Ravenna con il sindaco De Pascale, anche se in Romagna la discussione fra enti è aperta. Il procedimento correrà senza il coinvolgimento del consiglio comunale.

L’indennità di funzione dei sindaci salirà gradualmente e in base al numero di abitanti e all’importanza del comune, sia capoluogo di Regione, di provincia o semplice municipio. Parametro unico di riferimento sarà il trattamento economico base corrisposto ai presidenti di Regione, fissato in 13.800 euro lordi al mese. Se ai sindaci metropolitani andranno aumenti del 100%, per quelli a capo di un capoluogo di provincia con più di 100mila abitanti, come Ravenna, va l’80% dei 13.800 euro lordi mensili, fissati come parametro (11.040 lordi). Gli assessori, il vicesindaco e il presidente del consiglio comunale, a cascata, subiranno sorte analoga in base alle attuali percentuali calcolate sullo stipendio del sindaco. Un balzo per De Pascale, al secondo mandato, che dal sito del Comune risulta aver percepito nel 2020 compensi connessi alla propria carica, pari a 64.344 euro lordi, e a 5.362 euro lordi mensili. Per il vicesindaco Eugenio Fusignani la cifra si abbassa a 48.258 lordi, per gli assessori a 38.606 euro lordi. Nel 2022 l’indennità di funzione sarà adeguata al 45%, nel 2023 del 68% in base alla differenza che corre tra gli stipendi attuali dei sindaci e il nuovo importo a regime a decorrere dal 2024.

L’inquilino di Palazzo Merlato non è mai stato il più pagato, fra i comuni di simile grandezza della Regione. Alan Fabbri, sindaco di Ferrara ha un’indennità annua di 76.838 euro, pari a 6.403 euro mensili. Per tutti gli 8mila comuni italiani come per i 18 della provincia di Ravenna, il governo ha motivato l’aumento con la necessità di colmare la distanza di trattamento tra primi cittadini e gli eletti in Regione e in parlamento. I sindaci sono esposti a responsabilità civili e penali ben maggiori, rispetto ai parlamentari a fronte di indennità fra le più alte d’Europa. Scorrendo la suddivisione per numero di popolazione, l’incremento di stipendio è fissato al 70% del suddetto trattamento economico del presidente di Regione (13.800 euro lordi mensili), per i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione fino a 100mila abitanti; del 45% per i comuni sopra ai 50mila abitanti (Faenza); del 35% per i municipi dai 30.001 a 50mila abitanti (Lugo); del 30% da 10.001 a 30mila abitanti (Cervia); del 29% da 5.001 a 10mila abitanti; del 22% da 3.001 a 5mila abitanti e del 16% per i sindaci di comuni con popolazione fino a 3mila residenti.

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