Era scampata alle due alluvioni di maggio, salvando i terreni, la sede e i magazzini, poi il tornado del 22 luglio non ha lasciato scampo alla Geoplant di Savarna, azienda che produce piante di fragole e di alberi da frutto dal 2007. Come tanti si è ritrovata sul cammino dell’evento atmosferico che ha distrutto tutto quello che ha incontrato tra Conselice, Voltana, Alfonsine e Savarna. Tetti scoperchiati, crolli, celle frigorifere inutilizzabili, uffici e magazzini inaccessibili: una storia che racconta non solo un sabato d’estate da dimenticare ma anche di una domenica di solidarietà e resistenza. La famiglia di Lucilla Danesi, responsabile commerciale di Geoplant vivai, società che commercializza milioni di piante in Italia e in Europa, si è trovata in pochi minuti senza sede e operatività, ma in 24 ore c’è chi ha offerto una mano e la strada della rinascita. «Se fosse successo il giorno prima c’erano 10 persone al lavoro nel magazzino, e negli uffici eravamo al completo, invece dei danni avremmo contato i morti». Domenica 23 mentre la famiglia e i dipendenti portavano via il salvabile, server, pc, archivi, insomma l’essenziale, arriva il gesto che dice che dall’avversità si esce assieme.
La mano tesa
«Abbiamo visto arrivare Giovanni Giambi e Rudy Maiani direttore e presidente della cooperativa Agrisfera - ricorda Lucilla Danesi - subito, senza perder tempo ci hanno proposto di occupare un’ala della loro sede di Sant’Alberto, un gesto encomiabile, lunedì pomeriggio eravamo operativi. Ora siamo in affitto, per almeno un mese infatti non possiamo rientrare, sono in corso le bonifiche per smaltire i materiali dei tetti, poi penseremo a ricostruire, ci sono danni per 700mila euro, speriamo di tornare per la fine dell'anno». Con i terreni intatti nella parte di Savarna non devastata, a Fosso Ghiaia e Mandriole, e 3 milioni di piante, trasferite in tutta fretta nelle celle frigorifere di Agrisfera a San Pietro in Vincoli, ancora da consegnare tra agosto e settembre, l’azienda stringe i denti e va avanti. Nelle settimane subito dopo l’alluvione per paradosso aveva sofferto la siccità a causa dell’impossibilità di usare l’acqua del Cer, interessato dalle procedure di inversione del flusso delle acque per alleggerire i livelli nei canali consortili e nelle città sommerse. L'azienda ha ricevuto la visita del presidente della Provincia Michele De Pascale e dell'assessore regionale Alessio Mammi. «Se non avessimo ricevuto questo aiuto immediato non so cosa sarebbe successo, probabilmente saremmo andati a casa di qualcuno di noi e tutto il lavoro sarebbe rallentato. In tanti hanno reso onore alla Cab Terra che allagando 200 ettari ha salvato Ravenna, ma voglio ricordare anche Agrisfera che ha fatto lo stesso e ha salvato il centro di Alfonsine e la Cab Massari colpita da due alluvione e dal tornado».