Predappio, Edda Negri Mussolini: "Ho abbracciato un partigiano, la violenza non è parte di me"

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«Mi auguro che non ci siano tensioni, che tutto proceda nel migliore dei modi. Da ambo le parti». Edda Negri Mussolini, nipote del duce, (oltre che ex sindaca del comune di Gemmano, nel Riminese), si raccomanda affinché le persone «si ricordino di ragionare». «Sono brutti tempi, questi – dice la donna, che domenica raggiungerà Predappio per la commemorazione della marcia su Roma, – spero che le persone si comportino da intelligenti, ma ultimamente non avviene sempre». «Io sono contro ogni tipo di violenza, ricordo l’insegnamento di mia nonna Rachele: “Non odiare e non cedere alla vendetta”. Eppure vedo che oggi è facile gridare al “fascista”, si dà del fascista per ogni cosa, anche quando il fascismo non c’entra nulla». Parole, quelle di Edda, che la donna mette in relazione anche a un fatto accadutole di recente. «Il 16 ottobre dovevo presentare a Pescara il mio libro “Donna Rachele. Mia nonna”, ma poi l’evento è saltato. Erano montate le proteste, ma solo per il cognome che porto. Il libro non c’entrava nulla, neanche sapevano di cosa tratta». Quanto alle manifestazioni, decisamente antitetiche, che si terranno nei prossimi giorni a Predappio, la nipote di Benito Mussolini si dice informata delle richieste che gli Arditi d’Italia hanno fatto alla Questura, affinché gli agenti scortino il corteo fino alla cripta di famiglia. «L’intenzione non è certo quella di creare disordini - ribadisce - ma in generale, in questo momento, tutti, di tutti gli “schieramenti” devono fermarsi a pensare, devono ragionare di più». «Confermo anche il mio impegno nel far sì che tutto si svolga ordinatamente – aggiunge – è nella mia indole. Una volta ho abbracciato un partigiano. La violenza non è certo parte di me».

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