Ravenna, Napolitano e la famiglia Matteucci: "Un'amicizia oltre i protocolli"

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Una lunga amicizia, un profondo rispetto per l’esperienza politica e istituzionale e una serie di aneddoti personali: Simona Pepoli, moglie del compianto sindaco Fabrizio Matteucci così ricorda il particolare legame che li legava al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Quando Fabrizio nel 2016 organizzò il saluto alla città, al termine del doppio mandato ad Amare Ravenna, Napolitano gli inviò una lettera personale nella quale ne sottolineava la serietà e sobrietà».

La stima

La memoria riporta alla mente occasioni formali e momenti privati. «Avevo 18 anni quando lo incontrai la prima volta, lui era il responsabile esteri del Pci e io e Fabrizio lo andammo a prendere a Bologna perché doveva partecipare, come ospite a Ravenna, a un evento dedicato all’America Latina. Allora ne avevo una soggezione incredibile, era elegante e di una gentilezza non formale. Napolitano apparteneva all’ala moderata del Pci ma Fabrizio lo stimava moltissimo, nonostante fosse cresciuto nella Sinistra giovanile e fosse più movimentista. Ne apprezzava le capacità riflessive e la determinazione anche a compiere scelte impopolari per il bene del Paese senza cercare vie facili e visibilità».

Oggi a Roma i funerali di Stato laici

Saranno funerali di Stato laici quelli che si celebreranno alle 11.30 di oggi nell'emiciclo della Camera dei deputati per il Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, morto venerdì scorso all'età di 98 anni. Le esequie saranno trasmesse in diretta televisiva su Rai 1 e su maxi-schermi appositamente predisposti in Piazza del Parlamento. E' la prima volta che un funerale si terrà nell'Aula di Montecitorio, mentre non è la prima volta che si svolgono esequie di Stato laiche di rappresentanti delle istituzioni. Prima di Napolitano a scegliere il rito laico furono gli ex presidenti della Camera Nilde Iotti e Pietro Ingrao. L'alternativa alla funzione religiosa, prevista per chi non aderisce a nessun credo, non ha un rituale precostituito. E non essendoci un officiante a celebrarlo possono essere persone vicine al defunto. Al funerale di Nilde Iotti, fu lo stesso Napolitano a pronunciare una delle orazioni.

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