Matrimoni a fine vita: 7 i casi in un anno a Ravenna

Negli ultimi anni la pandemia aveva cancellato ogni cerimonia e occasione di socialità tanto che nel 2022 si è avvertita l’onda lunga dei matrimoni recuperati dopo le cancellazioni forzate, effetto che sembra scemare nel 2023, che mostra già una flessione. Un dato particolare è quello invece dei matrimoni in fine vita, celebrati tra persone, una delle quali o entrambe siano come si legge nel regolamento comunale «in effettivo rischio – pericolo imminente – per la propria vita». Un atto d’amore estremo che hanno sottoscritto 7 coppie nel 2022 regolato dall’articolo 101 del codice civile, lo stesso utilizzato poco più di un mese fa dalla scrittrice Michela Murgia, scomparsa il 10 agosto. Il rito avviene tra persone che da lungo tempo convivono, ed è regolato da precise disposizioni che prevedono la celebrazione del matrimonio senza pubblicazioni per motivi di tempo, nella struttura sanitaria o nella casa dove risiede la persona impossibilitata a raggiungere il palazzo comunale. Per la cerimonia occorre un giuramento tra gli sposi sulla non sussistenza di impedimenti, un ufficiale di stato civile, il segretario comunale e 4 testimoni. «Ne ho celebrati due – racconta il vicesindaco Eugenio Fusignani – uno in ospedale indossando tutti i dispositivi di protezione e uno a casa. È un momento che toglie il respiro, specie lo scambio degli anelli. Ma sai di aver reso un servizio e aver contribuito a un attimo di felicità, sai di aver fatto del bene oltre al proprio dovere istituzionale».
I numeri
I matrimoni civili celebrati nel 2022 sono stati 390, 8 le unioni civili. Giugno il mese preferito dagli sposi (65) con settembre (63) anche se ormai non si guarda più al calendario con cerimonie da gennaio a dicembre (40). Per 28 coppie non residenti a Ravenna, magari in arrivo da lontano, la città è diventata per scelta uno scenario speciale per la cerimonia. Sono 363 i matrimoni celebrati a Palazzo Merlato; fuori dalla Residenza municipale la sede più apprezzata è Tamo con 9 matrimoni, 5 al Mar, 5 al Museo Natura, 4 a Palazzo Rasponi e altrettanti alla Sala Muratori della biblioteca Classense. Nel raffronto tra gennaio-luglio 2022 e lo stesso periodo del 2023, lo scorso anno le celebrazioni sono state 213 e 2 le unioni civili; nel 2023 i numeri scendono a 192 e salgono le unioni civili (11).Il museo Classis sarà sede per la celebrazione di matrimoni e unioni civili. Si aggiunge così una nuova possibilità per chi sceglie di recarsi in uno degli edifici storici messi a disposizione dal Comune, in aggiunta alla Residenza municipale di piazza del Popolo. Classis potrebbe non essere l’ultima; rimane la volontà di aggiungere alla lista, quando saranno avviati i lavori di riqualificazione, anche Palazzo Grossi di Castiglione. La novità di Classis è frutto di un accordo siglato dalla fondazione RavennAntica e il Comune che permette di individuare due spazi di nuovo allestimento all’interno del museo per le celebrazioni dei matrimoni e unioni civili. Il costo si allinea con alcune sedi già individuate e prevede 450 euro per i giorni feriali e 600 per quelli festivi. L’idea di adibire spazi di un museo ad ospitare cerimonie nuziali non è nuova: sono già a disposizione delle coppie il museo Tamo di via Rondinelli, il più richiesto del 2022 con 9 cerimonie (350 euro); segue il Museo d’Arte della città che offre la Loggetta al primo piano nel periodo dal Primo maggio al 31 ottobre, (732 euro per i giorni festivi, 610 per i giorni feriali). Fuori città piace il museo Natura di Sant’Alberto con 5 cerimonie nel 2022; a fine luglio 2023 erano già 5 i riti effettuati (150 euro). Tornando in città di sicuro effetto Palazzo Rasponi nella sala del piano nobile, dove sarà anche possibile organizzare il banchetto nuziale (600 euro). Infine la biblioteca Classense apre la sala Muratori che quest’anno è già stata scelta da 5 coppie (488 euro giorni feriali, 610 festivi) e la Sala Dantesca non ancora utilizzata nel 2023 (610 euro feriali e 732 euro festivi). Palazzo Merlato rimane la location più apprezzata e la più accessibile: già 177 i “sì”. Il costo a carico degli sposi è di 20 euro per i residenti, 50 per i non residenti i giorni feriali e di 150 euro sabato pomeriggio, la domenica e festivi. Chi.Bi.