Maalik morto e fatto sparire da chi gestiva la tratta degli umani

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SAN GIOVANNI. Si chiamava Maalik Hussain ed era nato a Gujrat (Pakistan) il 3 ottobre del 1992 l'uomo trovato cadavere in un fosso per lo scolo delle acque piovane a San Giovanni in Marignano il 7 settembre del 2018. Fino al mese di agosto dello stesso anno si trovava in Grecia nella città di Kropia (come pastore in un allevamento di ovini). Poi se ne erano perse le tracce, fino al macabro ritrovamento di oltre un anno fa. E all'arresto, di due giorni fa e di cui è stata notizia oggi, di un soggetto pakistano, classe 86, residente a Patima (Koropi – Grecia), città in cui è stato rintracciato e catturato, dando esecuzione a un mandato europeo, dai Carabinieri della Compagnia di Riccione, coadiuvati nella fase esecutiva da personale Interpol e della polizia ellenica, attivati secondo le procedure della cooperazione internazionale di polizia.

La cattura è arrivata al termine di un'indagine articolata, condotta anche mediante l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, avviata proprio dopo il ritrovamento del cadavere. Indagando, i carabinieri avevano scoperto che Hussain aveva confidato ai propri genitori la volontà di trasferirsi in Italia per poi restarvi o raggiungere suoi connazionali in altri Paesi dell’Europa. Non essendo in regola con i documenti per rimanere sul territorio dell’Unione Europea, il transito in Italia sarebbe avvenuto in maniera illegale ovvero nascosto in un mezzo adibito al trasporto di cavalli e grazie alla complicità di un pakistano e un greco impiegati in un maneggio dietro pagamento alcune migliaia di euro.

I militari hanno riscontrato la precedente presenza sul territorio di San Giovanni in Marignano di soggetti pakistani che erano stati impiegati come “groom” (stalliere) dagli atleti greci iscrittisi nelle competizioni del mese di agosto 2018 presso il centro ippico “Riviera Horses” ed erano riusciti a identificarli.

"Quindi - ricostruiscono i carabinieri -, trovava conferma l’ipotesi investigativa circa le modalità di occultamento dei clandestini in transito all’interno di van adibiti al trasporto di cavalli, partecipanti alle competizioni del mese di agosto 2018 al Riviera Horses di San Giovanni in Marignano, attraverso le dichiarazioni di due cittadini pakistani i quali affermavano non solo di essere giunti in Italia occultati all’interno dei mezzi predetti, ma precisavano di essere stati scaricati in prossimità del casello autostradale di Cattolica ricevendo indicazioni stradali per raggiungere la più vicina stazione ferroviaria così da proseguire il viaggio fino alla destinazione finale".

I pakistano arrestato è stato identificato come l’organizzatore ed esecutore delle traversate dalla Grecia al territorio italiano: era solito servirsi di noti Social network per avviare i contatti con i propri “clienti” e pianificare con loro le modalità di dettaglio. "L’arrestato, rintracciato all’interno di un maneggio dalla polizia ellenica, è stato messo a disposizione di quella Autorità giudiziaria che ne disporrà, al termine degli adempimenti formali, il prossimo trasferimento in Italia. Sono tutt’ora in corso le indagini finalizzate all’identificazioni di altri eventuali partecipanti al sodalizio criminale ed alla sua disarticolazione".

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