Il meteorologo: la terza estate più calda di sempre, e non è finita

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Poche piogge e molto caldo. Così è stata l’estate appena trascorsa e, nonostante sia arrivato settembre, si annunciano altre due settimane con temperature molto miti.

Il caldo non è finito, si farà di nuovo sentire a partire dal weekend. Verranno di nuovo superati i 30 gradi nella parte centrale delle giornate.

«Le otto estati più calde dal 1900 ad oggi sono tutte nel nuovo millennio – commenta il meteorologo Pierluigi Randi -. L’estate appena conclusa (per la meteorologia la stagione in considerazione va dal 1 giugno al 31 agosto ndr) è la terza più calda in assoluto, superata solo da quelle del 2003 e del 2022. Si conferma la tendenza: le estati sono sempre più calde e sempre meno piovose con serie ripercussioni sia per la salute sia per le attività agricole».

L’analisi di Randi parte dalle considerazioni sul mese appena concluso: «Agosto si chiude con un’anomalia termica di 1,3 gradi rispetto alle medie del periodo registrate nel trentennio tra il 1981 e il 2010. Si tratta del sesto agosto più caldo dal 1950 ad oggi. Abbiamo assistito a un’ondata di calore particolarmente lunga che è iniziata il 15 e si è conclusa soltanto il 27 agosto. Tredici giornate con temperature torride. Le più calde in assoluto sono state il 24, 25 e 26 dove si sono ripetutamente sfiorati i 40 gradi. A Lugo, il 25 agosto si sono toccati i 39,9 gradi, mentre a Granarolo Faentino i 39,5 e a Faenza i 39,3. Per Ravenna la giornata più calda è stata il 23 agosto quando si sono raggiunti i 37,4 gradi. Le notti tropicali hanno concesso ben poche tregue, a Ravenna il 26 agosto si è registrata una temperatura minima di 26,6 gradi».

Dalle statistiche fornite da Pierluigi Randi emerge che il 25 agosto in provincia di Ravenna si è vissuta la giornata più calda dal 1960 ad oggi con una media di 29,3 gradi.

Poca acqua

Oltre al grande caldo il territorio ha sofferto un pesante deficit idrico: ad agosto è mancato il 66% delle piogge che mediamente si verificano nel periodo. Nella maggior parte del Ravennate sono caduti tra i 12 e i 19 millimetri. Solo a Ravenna si sono superati i 20 millimetri: «Questi numeri rappresentano un problema per l’agricoltura. I terreni sono sempre più secchi e c’è sempre maggior bisogno di irrigare».

Per quanto riguarda il bilancio dell’estate, l’anomalia termica è stata di +1,8 gradi: «Siamo di fronte all’ennesimo dato significativo – dice Randi -. Quando la media viene superata di oltre un grado si parla di anomalia severa. Il fatto che le otto estati più calde siano tutte nel nuovo millennio è segnale climatico estremamente forte. La tendenza ancora una volta è confermata. Rispetto alle medie del periodo, nel 2023 abbiamo avuto un giugno più caldo di 1,6 gradi, un luglio con uno scostamento di 2,5 gradi e un agosto con un +1,3 gradi. Il deficit idrico della stagione è stato del 43%, classificandosi come quinta estate più secca dal 2000 in poi. Sul nostro territorio, le estati hanno perso dal 2000 al 2023 mediamente il 25,3% di precipitazioni».

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