Gelo da Bologna sulla Romagna: "La fusione tra le fiere? Occasione persa per colpa di Rimini"

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Nonostante l'ottimismo della Regione e del presidente Stefano Bonaccini, che punta a riaprire il tavolo sulla fusione tra le fiere di Rimini e Bologna dopo le amministrative di ottobre, per il presidente di Confcooperative Bologna, Daniele Ravaglia, sarà veramente difficile riaprire la trattativa dopo lo stop di giugno. "Abbiamo perso un'opportunità straordinaria e la colpa è di Rimini", dice chiaro e tondo Ravaglia, a margine della presentazione delle proposte della cooperazione ai candidati sindaco a Bologna. "A giugno avevamo l'opportunità di chiudere, ma si è deciso di rimandare. Adesso temo sia difficile riprendere il dialogo. E' un peccato perchè la società nata dalla fusione avrebbe avuto una 'potenza di fuoco' straordinaria sul mercato", è il rammarico del numero uno delle coop 'bianche' bolognesi.

Ma cosa è successo? "Alla fine della trattativa i soggetti presenti al tavolo hanno rivisto le proprie pretese", allarga le braccia Ravaglia, accusando di fatto la controparte riminese di non aver rispettato gli accordi già presi e di aver alzato la posta. "Hanno cambiato le carte in tavola all'ultimo momento per allungare i tempi", taglia corto il cooperatore. Che adesso dubita che il progetto possa essere 'salvato'. "Le due società hanno predisposto dei piani industriali autonomi. E' un dato di fatto. Se anche si dovesse tornare al tavolo della trattativa, si dovrà ripartire da zero", conclude. "Superata la fase di crisi pandemica, se sarà un possibile realizzare un progetto utile al mantenimento del lavoro e dei servizi, lo valuteremo come cooperazione e come soci", si limita a osserva la presidente di Legacoop Bologna, Rita Ghedini.

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