Cesenatico, clienti abbandonati in hotel: già 15 reclami scritti

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Clienti in hotel “abbandonati”, lasciati in balia degli eventi: sono una quindicina i reclami scritti presentati dalle famiglie di turisti che soggiornano nell'albergo Niagara di Valverde, arrivati nel giro di appena 24 ore e recapitati all'ufficio turismo comunale. Riguardano la situazione venutasi a creare nella struttura di via Giotto, oggetto peraltro di controlli da parte di carabinieri e polizia locale. Nelle segnalazioni emerge la scarsità dei servizi e del personale occupato in hotel che hanno fatto deflagrare i disagi patiti dai turisti alloggiati nel periodo di Ferragosto. Criticità confluite nei reclami nei quali i clienti rilevano mancanze che riguardano camere e servizi non puliti, biancheria non cambiata, pasti non sufficienti né puntuali, malfunzionamento dei servizi interni, colazioni a buffet ritenute scarse e soprattutto mancanti per quanti si presentavano in sala da pranzo dopo le 7 del mattino. Ora sono in corso gli accertamenti amministrativi su vari aspetti come la dichiarazione di inizio attività, la gerenza e la verifica della condizione dell'albergo. Tutto quanto dovrebbe passare al vaglio dello Suap, lo Sportello Unico per le attività produttive, per l'avvio di esercizio di attività d'impresa. Intanto va registrata la presa di posizione del sindacato dei lavoratori. «Come Uil e Uil Tucs ci sentiamo preoccupati per le notizie che in questi giorni compaiono a più riprese e trovano spazio nelle pagine di cronaca – intervengono i rispettivi segretari cesenati Paolo Manzelli e Martina Zignani –. Ci sono sia le indagini delle scorse settimane dei carabinieri della compagnia di Cesenatico, che hanno rilevato gravi irregolarità in alcune strutture ricettive, sia la notizia di queste ore che vede coinvolta un'altra struttura cesenaticense dove sarebbero emerse carenze nel servizio, con una legittima e giusta manifestazione di dissenso da parte dei clienti con l’intervento delle forze dell’ordine. Ciò denota una “pubblicità negativa” per tutta la filiera turistica e per Cesenatico nel suo insieme». Una risorsa come il turismo che quest’anno ha dovuto fare i conti con gli effetti indiretti dell’alluvione in una stagione che, stando ai numeri degli operatori di settore, non viene dipinta tra le migliori degli ultimi anni (Covid a parte), pur con l'augurio di essere smentiti nelle prossime settimane. «Come Uil e Uil Tucs di Cesena – ricordano Manzelli e Zignani – abbiamo intrapreso la battaglia “Zero schiavi in Riviera”, sondaggio realizzato anche per contrastare l’impoverimento dell’offerta di lavoro nel turismo dove sempre più spesso, come pare anche dalle notizie di stampa in questi giorni, personale mal pagato o per nulla retribuito si vede costretti ad abbandonare il posto di lavoro». I sindacalisti invitano a un cambio di passo e di visione «che deve guidare prima di tutto le associazioni di categoria che devono in ogni modo arginare il fenomeno del dumping contrattuale e della carenza di garanzie e sicurezze nei posti di lavoro». Dall’altro lato la raccomandazione è indirizzata all’Amministrazione locale, affinché attivi una cabina di regia con la presenza anche delle organizzazioni sindacali «per costruire un percorso che garantisca lavoro di qualità e di valore in tutta la filiera turistica cesenaticense, unico percorso per un servizio di eccellenza a tutti i turisti».

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