Cervia, il medico che ha soccorso una anziana su Ryanair è un "salvatore seriale"

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In corsia salva vite per professione, ma quando mercoledì mattina si è imbarcato su un volo Ryanair che da Bologna lo avrebbe portato a Tenerife, forse Flavio De Nardis, medico anestesista da anni residente a Cervia, pensava solo alle spiagge paradisiache su cui si sarebbe riposato di lì a poche ore. Ma il suo lavoro è una missione anche in quota, e per questo quando una signora anziana tra i passeggeri si è sentita male all’improvviso perdendo conoscenza, è stato lui ad alzarsi dal proprio sedile rispondendo subito al più preoccupato degli appelli: «C’è un medico a bordo?».

I minuti di panico sono sembrati infiniti: «Dopo essersi ripresa in un primo momento – spiega il medico – la signora ha nuovamente perso i sensi. Eravamo in volo da un paio di ore e mancavano ancora due ore e mezza all’atterraggio». Insomma, attendere poteva risultare una scelta fatale: «Ho aiutato il personale Ryanair e sono stato supportato da un altro medico e da un’infermiera che erano anch’essi a bordo – prosegue l’anestesista – e abbiamo somministrato l’ossigeno alla donna. Il timore era che sopraggiungessero problemi cardiaci: viste le tempistiche, dopo un consulto con il comandante è stato deciso un atterraggio di emergenza per garantire cure immediate alla signora che si era sentita male».

L’aeroporto più vicino, a circa mezz’ora di volo, era quello di Siviglia: «Quando siamo arrivati – racconta De Nardis – sul posto c’era lo staff medico spagnolo che ha portato la donna in ospedale». Il volo per Tenerife, poi, è proseguito, ma oltre alla lucidità del dottore cervese c’è anche chi si è distinto per motivi meno nobili: «Una delle passeggere si è arrabbiata e lamentata per l’atterraggio di emergenza, ma tutti le hanno detto di stare zitta». La figlia e il marito della signora, tutti emiliani, hanno invece ringraziato di tutto cuore De Nardis, che ora si sta godendo il meritato sole delle Canarie.

Ma il salvataggio di mercoledì scorso è solo l’ultimo di una lunga serie che l’anestesista ha collezionato al di fuori dei pazienti di cui si occupa, tanto che ormai potrebbe essere quasi definito un “eroe seriale”. Nelle occasioni precedenti, a giovarsi del coraggio di De Nardis sono stati alcuni animali: «Lo scorso 31 ottobre – ricorda – in spiaggia a Cervia ho notato che un cane, un segugio, era entrato in acqua e si stava spingendo al largo. Non ci ho pensato due volte e mi sono tuffato, anche se la distanza da percorrere era lunga e la nuotata faticosa. Quando ho raggiunto il cane, alla fine è quasi stato lui a salvare me: siamo tornati insieme a riva, dove diverse persone avevano assistito all’accaduto». E, per non fare distinzioni, alcuni anni fa l’intervento di De Nardis era stato provvidenziale per un gattino finito in un canale. Il micio era praticamente spacciato: «Anche in quel caso era ottobre e faceva molto freddo – conclude –. Se avessi aspettato l’intervento dei Vigili del fuoco, sarebbe stato troppo tardi. E così sono andato io».

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