A Ravenna riapre domenica 16 il Museo Dante

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A pochi passi dalla tomba del Sommo Poeta riapre al pubblico in una veste completamente rinnovata il Museo Dante. Nato nel 1921 in occasione delle celebrazioni del VI centenario della morte dell’Alighieri oggi rivive, mentre a pandemia in corso, si onora il VII centenario. Da luogo della memoria del culto dantesco con cimeli e oggetti provenienti da tutto il mondo il museo offre, grazie alla multimedialità un’esperienza immersiva, un percorso tra storia e immagini alla scoperta dell’avventura umana e della vicenda artistica del Poeta.

Il percorso

Le nove sale al primo piano del complesso conventuale francescano, oggi di proprietà della fondazione Cassa di Risparmio, diventano un compendio necessario per la visita alla vicina tomba di Dante. Il museo si inserisce in una nuova lettura della zona del Silenzio, dopo il recente restauro della tomba del Poeta e in attesa dell’apertura della vicina Casa Dante. La valorizzazione del sito e gli eventi in programma compongono l’ossatura del settimo centenario, progettato in accordo con la Regione, il ministero della cultura, le altre città dantesche.

All’inizio del percorso la vita e le opere sono collocate lungo un’ideale linea del tempo, riprodotta su un grande schermo a parete che ricostruisce in maniera interattiva la complessità di un’epoca con avvenimenti storici, approfondimenti e contributi audio. Segue il tema del volto e della straordinaria fortuna dell’iconografia del Poeta nei secoli. Calchi, maschere funebri raccontano la presenza dell’Esule nell’immaginario collettivo.

Del 1921 si conservano nella sala Montevideo, cimeli, medaglie, ghirlande regalate da cultori e associazioni e il lauro in oro, donato dalla città di Fiume. La sala prende il nome dalla Società Dante Alighieri della capitale uruguaiana che sostenne le spese delle decorazioni pittoriche tutt’ora visibili. Il museo fu ideato dall'architetto Ambrogio Annoni, allora Sovrintendente e da Corrado Ricci, intellettuale, storico dell’arte ravennate, direttore di numerosi musei poi direttore generale del ministero dell’istruzione.

Le ossa

Di sicuro impatto sono gli oggetti che narrano il ritrovamento delle spoglie del Poeta, come la cassetta in legno di abete, nascosta per secoli per evitare trafugamenti e per non cedere alle ripetute richieste di papi e legati pontifici che ne volevano il trasferimento a Firenze. Nel 1865 la cassetta fu rinvenuta in occasione dei lavori per le celebrazioni della nascita del poeta. Nel museo è visibile l’arca in legno realizzata per l’esposizione delle spoglie del poeta, avvenuta eccezionalmente in quell’anno.

La commedia

Per evocare le atmosfere delle tre cantiche della Divina Commedia il percorso offre un’emozionante immersione sensoriale attraverso l’ascolto di alcuni canti e la visione di immagini e illustrazioni provenienti dalla biblioteca Classense, secondo la scansione delle tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Alla fortuna dell’opera di Dante nei secoli è dedicata infine un’installazione nella quale trovano posto riproduzioni in chiave pop: poster, almanacchi, album, fumetti, cartoni animati, magliette, pubblicità. Un viaggio che il direttore della biblioteca Classense Maurizio Tarantino definisce non per dantisti ma che ha il compito «di suscitare curiosità e di offrire approfondimenti ai visitatori di ogni età».

Il Museo Dante aprirà domani con orario continuato dalle 10 alle 17,30.

www.vivadante.it

L’inaugurazioneoggi col ministroPatrizio Bianchi

Nonostante le difficoltà imposte dalla pandemia, le celebrazioni dantesche proseguono con l’apertura del museo Dante, ieri visitato in anteprima del presidente della Regione Stefano Bonaccini, oggi inaugurato alle 10 dal ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi e dall’assessore regionale alla cultura Mauro Filicori, e infine domani aperto al pubblico. «Abbiamo il dovere – assicura Stefano Bonaccini, presidente della Regione - di accompagnare le celebrazioni dantesche fino all’autunno del 2022. Per questo rimane l’impegno della Regione a sostenere Ravenna in termini di promozione e comunicazione. In questi mesi drammatici pochi settori hanno sofferto le conseguenze della pandemia come il mondo della cultura. Ma non c'è miglior ripartenza che celebrare Dante Alighieri, il poeta più importante della storia del nostro Paese e padre della nostra lingua. La cultura e la bellezza ci salveranno». Ad accogliere Bonaccini, c’erano ieri il sindaco Michele De Pascale, l’assessora alla Cultura Elsa Signorino che ha ricordato come il riallestimento del museo qualifica la zona del Silenzio; il presidente della fondazione Cassa di Risparmio Ernesto Giuseppe Alfieri, il direttore del Centro dantesco dei Frati minori conventuali padre Ivo Laurentini. «Nel 1921 – spiega il sindaco - fu una sfida dedicare un museo a un poeta. Oggi viene riallestito a partire dalle parole del Poeta usando gli strumenti della contemporaneità. Il museo racconta l’amore profondo dei ravennati verso Dante. La città ha avuto il compito alla storia di conservarne al memoria. Il percorso di visita alla Tomba diventerà un tutt’uno con la visita al museo. Il percorso di eventi e di interventi strutturali proseguirà fino a settembre 2022. Prossimo passo dopo il museo l’apertura di Casa Dante».

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