Affetti collaterali: quando all'amore serve una pausa

Editoriali

Dopo 8 anni insieme, sono stanca. Sono ancora innamorata? Faccio questa domanda perché è la stessa che farei a un’amica che si confidasse con me, e la risposta è sì. Sono innamorata e non riesco a immaginare una vita senza di lui. Però avrei bisogno di una vacanza. Lui è umorale, spesso malinconico, è polemico con tutto e tutti. Anche guardare il tg durante la cena è un esercizio di pazienza, perché comincia a inveire contro questo o quello. Se guardiamo qualcosa di più “leggero”, allora ce l’ha con i telespettatori che sono una massa di idioti. Amici non ne ha, si sono allontanati tutti perché è veramente pesante da frequentare. Posso capirli, ma io - che invece di amici ne ho - me li tengo stretti, nonostante a lui non vadano a genio. Mi vuole bene, ma è uno di quegli uomini che ama a modo suo. Io alle volte vorrei andare in vacanza non per vedere chissà quali luoghi esotici, ma per prendere una pausa da questo continuo avercela col mondo, che non è il mio modo di vivere e non mi appartiene. Ha più di 40 anni, ne farà 41 ad agosto: è troppo tardi per cambiare per lui?
Olimpia

#Caraamica, non è mai troppo tardi per cambiare, ma bisognerebbe volerlo. Qui pare desiderarlo solo lei, e purtroppo l’effetto-osmosi non vale. Mi chiedo se quest’uomo così rabbioso, ruminante, faticoso è sempre stato così o c’è stato un evento che ha fatto da spartiacque, che io di certo non posso conoscere, ma forse lei sì. A leggere le sue righe la situazione è triste e opprimente: lui in fondo la ama, ma non mette in atto nessuna “tecnica” per farla stare bene, non le dimostra affetto e ogni gesto o parola va interpretato. La vita sembra appassionarlo poco, e non si può farne una colpa a nessuno, però riversa su di lei una caterva di emozioni negative e di irritazione che probabilmente a lui sono funzionali per andare avanti, ma che a lei faranno venire prima o poi la gastrite. Non so cosa consigliarle, lei è innamorata e quindi sopporta: provi a prendersi la pausa di cui parla, magari scoprirà che respirare senza dovere chiedere il permesso è un’esperienza liberatoria.

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