Ho 24 anni e ho avuto 3 storie cortissime con ragazzi che si volevano solo divertire. Non riesco a trovare l’amore, le esperienze sui siti d’incontri sono state orrende, anche lì si volevano solo divertire e magari mentivano. Premetto che sono molto carina, seria, semplice e timida, ed è questo il motivo per cui sono single. Sono sfortunata, sarò destinata a restare sola tutta la vita? Non ho amici, lavoro in un bar dove tutti sono più grandi di me. Io non mi sono mai voluta divertire, i miei mi hanno insegnato dei valori. Una collega dice che dovrei essere meno chiusa, ma non è così, è che non ho ancora trovato la persona giusta, perché se c’è amore si viene accettati per come si è. Consigli?
Enza
Consigli ne avrei, ma voi scrivete qui entrando metaforicamente a casa mia, dove vi ho invitati, e quindi devo essere educata e offrirvi -come direbbe Sheldon di Big Bang Theory- “una bevanda calda”. Però lei, Enza, non ha amici, e qualcuno deve dirglielo. Le idee che ha nella testa, ha presente? Ecco, le confezioni con della carta regalo e poi le butti nel secchione dell’umido. Ha 24 anni, l’ansia di restare sola, non ha amici per colpa degli altri che non capiscono che ha dei valori, e poi sono vecchi. Si può essere amici di ottuagenari o di sedicenni, sa, ma la questione è che lei non è interessata davvero agli altri. Lei “carina, semplice, timida, con dei valori”, ha un’età in cui dovrebbe impegnarsi solo ad essere una bella persona, a divertirsi e incamerare passioni. Invece si lagna di essere sfortunata e scrive: “non mi sono mai voluta divertire” (che è una frase che farebbe scappare chiunque alla velocità di Marcell Jacobs). Oltretutto spargendo giudizi -mascherati dai sani princìpi di una volta, cos’è più la virtù!- su tutto e tutti. E se una collega cortese le indica la via, cioè quella di essere più aperta mentalmente, lei dissente perché se c’è l’ammmore deve andare bene tutto. A parte che non ce l’ha, l’ammmore, e l’ammmicizia nemmeno, lei fa domande, e il brutto è che ha pure la risposta. Solo che, per citare il Quelo, “è sbajata”.