Affetti collaterali. Ho fatto il primo passo: respinta

Editoriali

Ci siamo conosciuti a una cena di amici, 28 anni, single, ci siamo trovati bene e ci è venuto spontaneo iniziare a vederci. Dopo due mesi di cenette, passeggiate, chiacchiere, cinema, messaggini per me era chiaro: gli piacevo, ma era timido e non se la sentiva di fare il primo passo, così l’ho fatto io e ho provato a baciarlo. Lui è rimasto sbigottito, mi ha guardato come se fossi un’aliena, mi pareva anche schifato, ha detto che avevo equivocato, che sono una bella persona ma “non mi trova interessante” (queste parole mi hanno fatto davvero male). La batosta pesa, vorrei essere superiore, devo far finta di nulla?
Sarah

#Caraamica, come sostengono i membri della mia saggia community, se si fa il primo passo bisogna mettere in conto il due di picche. Fa male? Sì, anche perché le parole scelte dall’oggetto del suo desiderio sono oggettivamente crude e infelici, e forse esito di un corto circuito neuronale. Forse voleva dire che non prova interesse per Lei oltre l’amicizia, e gli è uscita male, perché non so quale forma di autolesionismo o di solitudine possa albergare nell’animo di uno che va a cena, al cinema, a mostre, sagre, auto libri fogli di giornale (scusi, mi è uscito il Tizianoferro) con una persona che non reputa interessante. In ogni caso, visto che la ferita brucia non ha senso “fare la superiore”. Magari fra due mesi, magari mai, magari lui è un po’ narciso e le attenzioni lo gratificano, per cui non escludo che la contatti e le mandi messaggi. Risponda con calma, senza retropensieri, metta due sceme faccine sorridenti, commenti “d’altronde è così” -il nostro mantra- a ogni tentativo di conversazione, lo nasconda dai social. Ha fatto bene a buttarsi e non trascinare lo sfinente limbo dell’anticamera di una storia (a volte si resta per sempre lì, senza nemmeno una sedia su cui appoggiarsi). In realtà, ci sarebbe da fare un discorso serio sul perché i rifiuti ci facciano così male, e c’entra sempre il nostro passato. Ma qui non siamo psicologi, per cui invochiamo Raffa e cerchiamone un altro, valà, che problemi non ha.

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