Il sindaco Lattuca: "La svolta alla zona della stazione di Cesena arriverà con l'aiuto di tutti"

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«Dai tempi di Preger è stato il primo sindaco che mi ha contattato e si è interessato delle nostre problematiche». È contento Gianni, ex titolare del Caffè Capolinea alla stazione. Aveva proposto al sindaco Enzo Lattuca un incontro di fronte a un caffè per raccontargli le sue preoccupazioni rispetto alla zona della stazione. Zona che conosce bene, avendoci lavorato per 25 anni, e che come raccontava ieri al Corriere, sta vedendo rapidamente degenerare nell’ultimo periodo. E ieri il sindaco lo ha contattato e ha risposto al suo invito.

Situazione complessa

«Per me è importante che abbia ascoltato quello che avevamo da dire», spiega l’ex titolare. In quella mezz’ora di chiacchierata era chiaro a tutti che la situazione della stazione è complessa e che nel periodo estivo lo diventa ancora di più, così come era chiaro a entrambi che non esistono soluzioni semplici.

Mancano “i buoni”

«La zona è presidiata, anzi da questo punto di vista mi sento di ringraziare le forze dell’ordine, e mi impegno a sollecitare perché continui ad esserlo», ha detto il sindaco Enzo Lattuca. Ma non è quella delle forze dell’ordine la presenza che manca. «La vera svolta da fare, a maggior ragione da settembre quando riapriranno le scuole, è quella di portare in questa area la “buona frequentazione” anche in orario pomeridiano e serale che oggi manca». Qualche primo passo in questo senso lo si comincerà a muovere già nelle prossime settimane: «Alcune delle iniziative di “Cesena riparte” si svolgeranno in quest’area e nei prossimi giorni è prevista un’iniziativa con l’università». Un percorso di rigenerazione e riqualificazione urbana e sociale che, sottolinea il sindaco, «avrà bisogno di tutti anche dei privati».

Presidio costante

Concorda l’ex titolare, che ha ricordato il periodo in cui l’università organizzava le conferenze in aula magna, «Con i parcheggi pieni di auto e persone che arrivavano qui dal resto della città, loro se ne andavano». “Loro” i «malavitosi» più o meno pericolosi che popolano queste aree. «Il problema non sono tanto i tossici adulti, o i senza fissa dimora che magari vengono a bersi tre birre di fila e qualche volta non hanno i soldi per pagare. Il problema - spiega l’ex titolare - sono i ragazzini che spesso si muovono in gruppi numerosi e questo li rende più prepotenti». Gianni insiste sul punto della sicurezza: «Maxi interventi come quello dell’11 giugno non sortiscono effetto se rimangono occasionali, sarebbe importante che queste persone non si sentissero a casa loro». L’ultimo episodio che ha riacceso i fari sull’area della stazione (da settimane al centro di episodi di violenza) è quello avvenuto proprio all’interno del Caffè Capolinea. Dove l’attuale gestore di origine asiatica è venuto allo scontro fisico con un cliente e lo ha respinto ferendolo ad un braccio a coltellate. I carabinieri di Cesena procedono per l’accaduto tra accuse di lesioni, danneggiamenti ed eccesso di difesa. I due protagonisti dell’accaduto, un magrebino di 25 anni ed il gestore del bar, hanno separatamente sporto denuncia, raccontando due versioni dei fatti che portano allo scontro avvenuto ma che partono da punti di vista completamente diversi. Il cliente spiega di aver semplicemente accusato il barista di trattare male lui ed altri clienti. Di aver alzato la voce e di essere stato aggredito. Il barista spiega di essere stato percosso al punto da aver dovuto estrarre d tasca il piccolo coltello che aveva con sé (ora sequestrato) per difendersi colpendo l’avversario. Il giudice che in futuro dovrà occuparsi di dirimere legalmente la vicenda avrà comunque un aiuto fondamentale nel capire dove stia la verità tra le diverse versioni. Il bar è video sorvegliato ed il carabinieri hanno acquisto le immagini con l’intera dinamica dell’accaduto. Dalla lite, ai danneggiamenti a colpi di un vassoio (usato come arma) fino alle coltellate ed all’arrivo del 118.

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