Zignani: anche l'anima ha un pentagramma

Cultura

RIMINI. Lo scrittore riminese Alessandro Zignani (classe ’61), musicologo, germanista e insegnante al Conservatorio di Como – dopo la pubblicazione di oltre 40 libri, tra cui sette monografie, quattro “controstorie” della composizione e due “manuali di sopravvivenza” per musicisti classici – torna con "I sentieri della musica. Piccolo viaggio nel pentagramma dell’anima", un viaggio al tempo stesso suggestivo, coinvolgente e ironico all’interno del mondo musicale, che diventa anche universo biografico dell’autore.
Zignani – autore di diversi teatrali scritti e messi in scena con la compagnia il Teatro delle Ombre e vincitore di numerosi premi internazionali e non – accompagna il lettore alla scoperta del doppio viaggio che la musica sa offrire, un percorso che conduce contemporaneamente a perdersi nei meandri della propria anima e osservare il mondo da un’angolazione diversa, intensa, caleidoscopica, fatta delle tante visioni che le sette note sanno regalare.
Registri diversi
Attraverso una narrazione capace di utilizzare registri diversi – compresa l’ironia con la quale racconta diversi episodi appartenenti al suo passato di giovane alle prese con la scoperta del proprio ruolo nel mondo e nell’affascinante universo musicale – lo scrittore ci introduce ai segreti della musica, aiutandoci a comprendere quanto, dietro ogni brano e ogni pentagramma, si nasconda un paesaggio diverso, stupefacente, ricco di istantanee di esperienze che possono confluire in una melodia, dandole corpo e anima.
Dalla scoperta di quel “disturbo di attenzione” che coincideva in realtà con la sinestesia – la preziosa e rara capacità di trasformare ogni suono in colore e paesaggio, e viceversa – al racconto di una vita trascorsa nell’immersione musicale, Zignani mostra un nuovo modo di percepire l’universo, ascoltando il suono della preziosa e vitale armonia che passa attraverso i suoni e collega ogni vissuto, ogni emozione, ogni arte in un tutt’uno coerente e significativo, ove il linguaggio astratto della musica si fa coerente esperienza di vita.
Un vademecum
“I sentieri della musica” diviene così un vero e proprio vademecum per scoprire le reali potenzialità che l’ascolto sa offrire, alla ricerca di cosa si nasconde fuori dal sentiero conosciuto e già battuto, in un itinerario misterioso verso le profondità di noi stessi, del nostro vissuto e di ciò che ci aspetta. Perché – come ricorda Zignani – «ogni sinfonia è, in pratica, un’ascesa alla vetta. Ci si lascia dietro il ricordo di ciò che si è visto e si pregusta ciò che si vedrà; la qual cosa, a sua volta, è un riflesso di ciò che si è visto. Ogni paesaggio è una dimensione del ricordo, più che dei sensi».

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