«Le difficoltà ci sono, ma Forlì ha delle potenzialità enormi perché qui ci sono i giovani e tutte le scuole del sapere. Ad esempio c’è una condizione di eccellenza sulla formazione di tipo aeronautico spaziale, Forlì infatti è uno dei pochissimi posti dove a 150 metri uno dall’altro trovi Itaer, università, scuola di volo e centro formazione professionale. Tutto ciò che serve nelle qualifiche che rendono un paese competitivo nell’area aerospaziale che è una di quelle strategiche». Alberto Zambianchi presidente di Unioncamere Emilia Romagna con un lungo passato in Confindustria (34 anni) e alla guida della Camera di Commercio della Romagna (12 anni) nonché forlivese doc, spezza una lancia a favore di Forlì e analizza la situazione del territorio dal punto di vista economico.
Economia e turismo sono in sofferenza dopo l’alluvione, quanto sarà complicata la ripresa?
«Venivamo da un primo trimestre dell’anno partito bene, poi l’alluvione ha inciso profondamente su agricoltura e turismo e di rimbalzo ha toccato anche tutti gli altri settori. L’economia nel suo complesso dall’inizio del secondo trimestre ha cominciato a rallentare in Europa e la congiuntura dell’economia mondiale sta rallentando, quindi anche l’Italia si trova in questa situazione. Eravamo partiti con un trimestre in cui si lasciava intravedere una crescita che doveva andare intorno a 1-2 punti, ora non la si vede più. Già ci va bene se c’è tenuta. All’interno di questa situazione generale ci sono settori come l’agricoltura che hanno sofferto in modo particolare per l’alluvione. Per quanto riguarda il turismo, aveva avuto il suo massimo storico nel 2019, poi due anni di Covid, nel 2022-23 speravamo nella ripresa e nel consolidamento. Così purtroppo non è stato. I dati del turismo nostro di giugno e luglio sono andati male, come pure erano andati male i weekend di Pasqua, del 25 aprile e del 1 maggio a causa del maltempo. Il turismo ha sofferto per motivi oggettivi legati a questi fenomeni».