Week end a tutta Albana sul colle di Bertinoro

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Sarà un’abbuffata di Albana la due giorni di “Vino al vino” a Bertinoro sabato 12 e domenica 13 ottobre. Degustazioni guidate, passeggiate con instagramers, eventi per il pubblico, menù e vetrine a tema vino, e il gran finale con il Master dell’Albana. Si parte sabato alle 15 con l’instawalk passeggiata gratuita in ottica Instagram, alla scoperta dello Spungone di Bertinoro e dei suoi vini. Nel pomeriggio doppio laboratorio guidato da Vitaliano Marchi e Marco Casadei (vincitore nel 2017 del primo Master dell’Albana): alle 15 l’Albana si confronta con i grandi vini bianchi del Friuli Venezia Giulia; ore 17.30 “Macerazione, anfora, appassimenti”. La sera (ore 18.30) evento in piazza con “L’Emilia Romagna nel calice” con i vini del Consorzio Bertinoro e della Romagna, insieme ai prodotti tipici come i grandi salumi emiliani, i formaggi romagnoli firmati Caseificio Mambelli e il cioccolato d’autore di Gardini.
Il clou è domenica con le finali del terzo Master dell’Albana. La giornata si apre la mattina con le prove di selezione dei 10 concorrenti da tutta la Penisola (a porte chiuse), nel pomeriggio alle 16 nella Chiesa di San Silvestro la finale aperta a tutti che mette di fronte i 4 campioni selezionati. Degustazioni alla cieca, abbinamenti cibo-vino, decantazione delle bottiglie e tanto altro sono le prove alle quali sono sottoposti i finalisti. In occasione di ‘Vino al vino’ si celebra anche il matrimonio fra l’Albana e la cucina del territorio. Domenica, sia a pranzo che a cena, i ristoranti di Bertinoro propongono l’abbinamento fra un piatto del loro menù e una tipologia di Albana. entrambi i giorni sarà in funzione un servizio di navetta gratuita per il centro storico dai parcheggi di via Allende e via Badia: sabato dalle 15.00 alle 00.20; domenica dalle 15 alle 19. Le vigne di Albana crescono in un’area di circa 900 ettari fra le colline del Cesenate e quelle dell’Imolese. Un centinaio le cantine produttrici che producono oggi circa 700.000 bottiglie all’anno. In questo contesto, un posto di riguardo lo occupa la produzione delle colline di Bertinoro, per le quali gioca un ruolo decisivo la presenza dello Spungone.

Era giusto un anno fa. Quando pronunciarono il suo nome quasi non ci credeva. Perché vincere un concorso su un vitigno internazionale ci può stare, ma farlo sull’Albana e per di più da Isernia, è parso un evento sensazionale pure a lui. “Lui” è Carlo Pagano, vincitore della scorsa edizione del Master dell’Albana Romagna Docg. L’ha spuntata a Bertinoro su 18 concorrenti da tutta la Penisola, in questa iniziativa promossa dall’Associazione Italiana Sommelier Romagna, insieme al Consorzio Vini di Romagna, il Consorzio Vini di Bertinoro e il comune. Pagano è sommelier professionista, già responsabile della guida Vitae per Ais in Molise, attualmente gestisce un locale a Isernia. Domenica prossima sarà ancora a Bertinoro per le finali della terza edizione del Master (ore 16 alla Chiesa San Silvestro), sarà lui infatti a consegnare la fascia al nuovo vincitore, in una sorta di passaggio di testimone.
Come è stato questo anno da ambasciatore dell’Albana?
«Bello ed entusiasmante. Mi ha dato una grande visibilità davanti a tanti clienti, romagnoli e non, che venivano nel mio locale. Vedevano il trofeo, partiva la curiosità e chiedevano di assaggiarla. Tra i molisani in particolare l’attenzione è stata tanta. Non facevano altro che chiedermi dell’Albana».
Nel suo locale a Isernia quante Albana ha?
«Un anno fa erano 4, dopo la vittoria del Master sono salite a 8 cantine: Tre Monti, Fattoria Zerbina, Giovannini, Fattoria Paradiso, Celli, Zavalloni, Giovanna Madonia, Tre Re».
Quella che preferisce?
«Vitalba della cantina Tre Monti di Imola, di recente insignita dei Tre Bicchieri dal Gambero Rosso. La lavorazione in anfora ne esalta il vitigno, ha un equilibrio che è magico. La consiglio con un piatto tipico molisano, il Baccalà racanato, dal gusto agrodolce. Aggiungo l’Albana di Fattoria Zerbina, ottima in abbinamento con i formaggi».
Come ha conosciuto l’Albana?
«È stata la prima Docg d’Italia per i vini bianchi, per questo mi ha incuriosito».
Ha rispettato le attese?
«Sì perché era qualcosa di diverso e poco convenzionale. Questi vini mi hanno sempre attratto. Devo dire che nella conoscenza mi hanno aiutato molto i corsi Ais».
Quando la prima bottiglia di Albana?
«Nel 2008».
Un pregio dell’Albana?
«È camaleontica: dà buone basi per vini spumanti ed è di facile beva. Aggiungo un altro pregio: questo vitigno rispecchia veramente la Romagna».
Un difetto dellAlbana?
«Ne ha due: costa poco e si propone poco in giro».
Domenica prossima lei sarà in Romagna per premiare il vincitore del nuovo Master dell’albana. Un consiglio ai 10 concorrenti?
«Innamorarsi prima di tutto del vitigno poi del territorio».
Cosa ricorda di quel giorno?
«Tutto: il tanto studio preparatorio, la voglia di fare bene, la condivisione con gli amici, le ansie, i sogni. Ma a tutti i concorrenti do soprattutto un consiglio: al di là di come andrà il Master, la partecipazione è una buona scusa per visitare Bertinoro, cittadina bellissima».

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