C’è chi vuole vaccinarsi e non ce la fa. In questo caso però non si tratta del vaccino anti Covid, ma del trivalente contro tetano, difterite e pertosse. Un cittadino cesenate racconta la sua esperienza. «Nel mese di agosto la mia compagna, in attesa di un bimbo, ha ricevuto il vaccino trivalente. Al Consultorio è stato suggerito che anche il papà dovrebbe farlo, dato che sarà a contatto con il bimbo. E sono stato d’accordo con questo, dato che sono un convinto pro-vax, come tutti lo siamo sempre stati fino a qualche mese fa: non a caso è sempre stato un vanto dire ‘sono grande e vaccinato’».
Il problema però gli sorge subito, al momento delle prenotazioni. Già a fine agosto al Consultorio all’Oltresavio al cittadino hanno detto che le agende di prenotazione erano chiuse e avrebbe dovuto rifarsi vivo più avanti.
«Attorno al 7 settembre – precisa il cittadino – ho chiamato il numero verde e qui la sorpresa: non solo settembre era esaurito come disponibilità, ma anche ottobre era già al completo. In poche parole, a fine agosto non era possibile prenotarsi per il vaccino trivalente, mentre al 7 settembre già erano chiuse le prenotazioni per settembre e ottobre».
La cosa sconcertante è che non c’è un criterio, ma si va a “colpi di fortuna”. Non viene precisato quando bisogna chiamare, perché in effetti nessuno lo sa. Le operatrici del numero verde dicono «Provi a richiamare fra qualche giorno, magari ci aprono l’agenda, ma non so dirle quando, deve insistere». In pratica, si viene vaccinati se la sorte assiste: chi chiama nel giorno esatto in cui l’agenda è aperta.
«Ma io non posso chiamare tutti i giorni o recarmi ai centri di prenotazione costantemente – ribadisce il cittadino – Sono contento che per le donne gravide ci siano tutte le agevolazioni, infatti anche la mia fidanzata è stata vaccinata nel giro di brevissimo. Ma per i padri, e tutti gli altri cittadini, almeno si faccia un elenco, si prenda una pre-prenotazione e non ci si affidi al caso di chi chiama nel giorno giusto al momento giusto».