Volpaia, un luogo fuori dal tempo "Qui coltiviamo il nostro futuro"

Ci sono luoghi che è difficile descrivere a parole. Borghi vicini se calcoliamo la distanza solo in termine di ore di macchina, ma in realtà distanti da quella frenesia che troppo spesso oggi collima con la vita di tutti i giorni. Sono porte di accesso ad un passato che è la nostra storia, dove il tempo va avanti ma sembra scorrere molto più lentamente e i profumi sono quelli autentici di un territorio incontaminato. Quando si arriva a Volpaia, incastonata nel cuore del Chianti Classico, la sensazione è quella di aver smarrito la strada. E perdersi non è mai stato tanto piacevole. Il borgo medioevale, fatto di pietre e sassi, domina la collina dove i vigneti di prezioso Sangiovese sono accarezzati dalle fronde dei boschi, creando un microclima coloratissimo, che qui viene preservato come fosse l’anima di ferro di un palazzo, senza il quale tutto crollerebbe. «Originaria di Volpaia era l’omonima famiglia fiorentina dei “Della Volpaia” – mi racconta Giovanna Stianti Mascheroni – che espresse artisti e costruttori di orologi solari e sfere armillari. Lorenzo dei della Volpaia, amico di Leonardo da Vinci, costruì l’orologio dei pianeti per Palazzo Vecchio a Firenze». È qui che si trova l’azienda “Castello di Volpaia”, simbolo del sangiovese chiantigiano e la cui proprietà, oggi, è della famiglia Mascheroni Stianti, amanti del vino al punto che il loro Chianti Classico Riserva 2015 si è classificato al terzo posto tra i 100 migliori vini al mondo secondo Wine Spectator.

Il regalo

«Mio padre, commercialista fiorentino, acquistò l’azienda senza dire nulla a nessuno per andare a caccia» mi spiega Giovanna. Erano gli anni ’60 che decretarono la fine della mezzadria e l’inizio di una serie di vendite di tenute importanti, tra cui anche Volpaia. Dopo qualche anno, quando la figlia si sposa con un imprenditore milanese nel 1972, il padre decide di donarle l’azienda come regalo di nozze. «Per mio marito fu amore a prima vista. E spesso dico che lui, in realtà, ha sposato un pacchetto di Volpaia, tra cui dentro c’ero anche io».

Con spirito imprenditoriale e il piglio di chi, nella vita, non ha voglia di starsene con le mani in mano, comincia la grande avventura di Castello di Volpaia. «Fu difficile – ricorda Giovanna – ma anche facile, perché questo è un luogo magico, che ti sussurra ogni giorno cosa devi fare». È un’esperienza che corre parallela col paranormale, ma sarà la storia, sarà il clima o sarà il vento, però passeggiando tra le stradine di Volpaia si ha davvero la sensazione di sentire parole di nebbia.

Oggi al fianco di Giovanna ci sono i figli Federica e Nicolò Mascheroni Stiani – il padre Carlo ha infatti voluto che portassero avanti anche il cognome della madre – a cui si aggiungono esperti che lavorano con loro da 20 o addirittura 30 anni.

Il Chianti

L’azienda si trova nel comune di Radda in Chianti, nel cuore pulsanti del Chianti Classico, che non per nulla fu tra i tre territori che formarono la Lega del Chianti, insieme ai comuni di Gaiole e Castellina. Solo recentemente, sotto la Doc del Chianti Classico, è stato inserito anche il comune di Greve. Il terreno qui è sabbioso e sassoso, creando non poche difficoltà alla crescita dell’uva, che deve lottare per crescere. Un terreno povero, che proprio per questo dona eleganza e mineralità al Sangiovese, il più simbolico e prestigioso dei vitigni toscani. Il risultato «sono vini tipici del cosiddetto “Alto Chianti” – aggiunge Federica – e facilmente riconoscibili per la composita eleganza del loro bouquet riferibile, oltre che al microclima della zona, anche alla particolarissima selezione clonale effettuata dalla fattoria, che ha portato alla riscoperta e al reinnesto di antichi ceppi autoctoni». Da tempo la tenuta è infatti impegnata nella selezione del Sangiovese di Volpaia, per arrivare in futuro ad avere i propri cloni del vitigno. Le altre uve prodotte sono il Merlot, il Cabernet Sauvignon, il Mammolo, la Malvasia e il Trebbiano. Questi ultimi due per la realizzazione del Vin Santo.

«Cultura, impegno, eleganza, purezza, passione e curiosità sono i valori che vogliamo tramandare» conclude Federica. «Strettamente legati al nostro passato, coltiviamo il futuro».

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