RAVENNA – In una Consar piena di debuttanti nel sestetto (in Superlega solo Grozdanov, Kovacic e Mengozzi hanno disputato almeno una stagione da titolari), una delle grandi scommesse sarà Paolo Zonca. Classe ’97, friulano di Gorizia, lo schiacciatore cresciuto nel Club Italia e con quattro stagioni alle spalle in A2 (a Potenza Picena, Santa Croce e Livorno) proviene dal torneo francese, dove rappresentava uno dei punti di forza del Nantes, e ha tanta voglia di emergere nella massima serie italiana.
Zonca, come ha passato il primo mese nella sua nuova realtà?
«La cosa più bella è stato ricominciare ad allenarsi, seppure a ranghi ridotti. Ho trovato un ambiente molto bello, con un gruppo vero e tutti i ragazzi disponibili. C’è una gran voglia di giocare e di iniziare a fare sul serio».
Cosa l’ha colpita più di tutto?
«Senza alcun dubbio lo spirito in palestra. Lo staff tecnico e i miei compagni sono sempre pronti a dare il massimo. Sono molto contento di vedere così tanta voglia di sudare e di crescere, allenamento dopo allenamento».
Con il coach Bonitta come va?
«Benissimo, mi piacciono il suo modo di lavorare e la sua filosofia. È un allenatore con tanta esperienza alle spalle, che ha saputo valorizzare tanti dei giovani che sono passati da Ravenna. Sono sicuro che riuscirà a farlo anche quest’anno».
Conosceva già qualche compagno?
«Pinali, con cui ho vestito assieme la maglia delle giovanili azzurre, e Recine. E poi Redwitz, mio avversario nella passata stagione nel campionato francese».
Cosa l’ha spinta a venire a Ravenna nonostante la situazione di grande incertezza vissuta in primavera?
«Prima di tutto la possibilità di giocare in Superlega e poi il fatto di giocare in una squadra dove si lavora molto bene. Mi è stato detto che si sarebbe risolto tutto e che lo staff era stato confermato. In molti mi hanno consigliato di attendere un po’ e per me non è stato un problema farlo».
Chi?
«Tanti ex, come Leoni, Pistolesi, Argenta, lo stesso Raffaelli, che ho incrociato in Francia. Tutti mi hanno parlato bene di Ravenna e del suo ambiente».
Sulla carta lei dovrebbe giocarsi con Recine il posto da titolare, al fianco del canadese Loeppky. Qual è il suo obiettivo personale?
«Sono alla Consar per dare il mio massimo, per migliorarmi dal punto di vista tecnico e per dimostrare di valere la Superlega. Spero di rivelarmi utile alla squadra e di ritagliarmi uno spazio fisso. Di sicuro la concorrenza interna farà bene a tutti, rappresentando uno stimolo in più».
Che differenza si aspetta rispetto alla Francia?
«Il campionato francese è di sicuro meno fisico rispetto a quello italiano, ma comunque sta crescendo tanto, diventando sempre più competitivo e rappresentando un ottimo trampolino di lancio».
È possibile la salvezza?
«Sarà durissima, ma la nostra intenzione è quella di ribaltare i pronostici avversi, come già successo in passato. Per me sarà una grande emozione giocare in un Pala De André che speriamo sia pieno. Mi hanno detto che il pubblico ravennate è molto caldo, capace di dare una spinta in più molto importante».