Volley Superlega, la prima Consar sorride a denti stretti

GIANLUCA BARBONI

Al di là del risultato finale, la prova di Piacenza può essere considerata un buon esordio di campionato per la Consar Rcm. Al cospetto di una squadra attrezzata per le zone alte, i romagnoli non hanno affatto sfigurato, cedendo 3-1 e mancando per un soffio il tie-break, sfuggito solo per la sconfitta ai vantaggi del quarto set, perso 27-25.
Andando ad analizzare le statistiche, si evidenza una Consar dotata di un buon servizio grazie al quale ha collezionato 7 ace, di cui 4 con il solo Ljaftov, partito dalla panchina, ma autore di un prova maiuscola, coronata anche da un ottimo 67% in attacco. Qualche problema in attacco per le altre due bande, Vukasinovic ha chiuso con il 36% e 5 muri subiti attaccando comunque ben 25 palloni, mentre lo svizzero Ulrich, partito titolare, poi sostituito con Ljaftov, ha chiuso con il 40%. Più che sufficiente la prova dell’opposto Klapwijk che ha attaccato 32 palloni, mettendone a terra circa la metà (47%). Nonostante una ricezione non sempre perfetta (32%) il regista Bernat è riuscito comunque a far giocare entrambi i propri centrali, dimostrando già un buon affiatamento. La prova di squadra lascia quindi ben sperare per il prossimo match che si giocherà sabato alle ore 18 al Pala De André davanti alle telecamere Rai contro la Gioiella Taranto, una delle dirette avversarie dei romagnoli per la salvezza e che ha ceduto all’esordio casalingo per 3-1 contro Vibo Valentia.
«Ero molto felice quando ho ricevuto la chiamata di Ravenna per giocare in Superlega - ha dichiarato lo schiacciatore Alexandar Ljaftov - e lo sono stato ancor di più domenica perché ho fatto il mio esordio, anche se rimane la delusione del risultato, perché con un po’ più di attenzione sarebbe potuto essere diverso».
La Consar Rcm ha subìto i padroni di casa soprattutto nelle fasi iniziali dei primi due set, riprendendosi solo da metà parziale. «Sulle partenze non brillanti di inizio set non ho una spiegazione chiara - prosegue Ljaftov - perché essendo in panchina, per scelta tecnica che rispetto, non avevo il polso della situazione in quel momento in campo. Questo esordio comunque non è stato facile: io e Vukasinovic siamo arrivati a Ravenna per ultimi e la situazione tecnica, con Zanini che non poteva sedere in panchina, complicava ulteriormente la partenza. Comunque la prova è stata buona visto che abbiamo sfiorato il tie-break contro Piacenza che reputo una delle prime cinque squadre di Superlega. Questo lascia ben sperare per le prossime partite».

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