Volley donne, la nuova avventura di Federico Chiavegatti a Bucarest

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Da vice allenatore dell'Olimpia Teodora in A2 al Club Sportiv Rapid di Bucarest nella massima serie, sempre nei panni di secondo tecnico. Federico Chiavegatti, ravennate, prima scoutman poi secondo di coach Simone Bendandi si è trasferito in Romania per una nuova esperienza nel mondo del volley femminile. Un salto importante per affinare ulteriormente il ruolo di tecnico e l'occasione di far parte di un club ambizioso che punta in alto e che sarà protagonista anche nella Challenge Cup.
«Per me è una bella opportunità - afferma Chiavegatti - sono entrato in un club che disputa la massima serie femminile in Romania, guidato da un allenatore di grande esperienza come Carlo Parisi e ho l'occasione di lavorare all'estero in una realtà diversa dalla nostra. Sono approdato in Romania grazie a Simone Bendandi, che insieme a Carlo Parisi ha allenato a Scandicci, quindi si conoscono bene. Parisi ha un curriculum importante con esperienze in Italia e all'estero, anche come tecnico di alcune nazionali, è sicuramente un vantaggio lavorare con lui».
Il Club dove è approdato Chiavegatti ha obiettivi ambiziosi. «È stata rinnovata quasi tutta la squadra con l'ingaggio di alcune giocatrici molto valide - prosegue Chiavegatti - la società punta in alto e quindi ci sono le premesse per divertirsi. Il campionato inizia il 29 ottobre e finisce intorno agli inizi di maggio se si va ai play-off. Quest'anno il livello è simile a quello che si trova in Italia, c'è differenza tra le squadre di vertice e di fondo classifica, si è alzato il livello delle squadre più forti, quelle che hanno investito molto».
Il tecnico ravennate farà un'altra esperienza da secondo allenatore, ma l'obiettivo in un futuro non lontano è ovviamente arrivare a guidare una squadra. «Questa in Romania è un'esperienza a fianco di un allenatore esperto che mi dà anche la possibilità di avere un approccio diverso alla pallavolo che può tornare utile. Dopo diversi anni nelle giovanili e nella Teodora cercherò di crescere ulteriormente dal punto di vista tecnico in questo anno all'estero, poi vorrei fare l'allenatore vero e proprio di una squadra, sono dieci anni che faccio solo questo e spero di raggiungere i miei obiettivi».
Rimpianti per quanto successo a Ravenna, costretta a dire addio alla serie A? «È stato un peccato perché avevamo la fortuna di avere una struttura tutta ravennate tecnicamente di livello, uno staff valido, ma è andata così. Il periodo alla Teodora è stato comunque un'ottima esperienza, stare a fianco di Simone Bendandi e Mauro Fresa mi ha dato tanto sia dal punto di vista tecnico che umano. L'ultima partita in serie A è toccata a me per una squalifica di Bendandi, per poco il risultato non ci ha reso giustizia, credo che quella sfida contro Talmassons la ricorderò sempre. In Romania mi aspetto di crescere ancora tanto - conclude il tecnico ravennate - di avere un approccio con giocatrici che vengono da tanti imprinting diversi e di avere anche un po' di pressione che mi consenta di fare uno step verso un livello ancora più alto, che è quello che mi manca. La Challenge Cup mi permetterà anche di fare un'esperienza europea, insomma vedrò tanto di nuovo».

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