Volley, allarme Ravenna: la pallavolo potrebbe sparire

La cultura pallavolistica di Ravenna non lo meriterebbe, così come non lo meriterebbe la grande tradizione di una delle culle nostrane del volley. E non lo meriterebbero neppure i tifosi kamikaze che hanno continuato a frequentare il Pala De Andrè anche in una stagione disgraziata, sbagliata e assurda, sapendo benissimo ogni volta che imboccando viale Europa avrebbero inevitabilmente assistito a una sconfitta della Consar Rcm. Tutte componenti, in sostanza, che non meriterebbero l’onta finale: quella, cioè, di vedere addirittura la scomparsa del Porto Robur Costa 2030 dai campionati nazionali, mantenendo in vita soltanto un settore giovanile il quale anche in questi anni è rimasto il fiore all’occhiello di una società in alto mare nonostante la ristrutturazione.

Rischio concreto

Siamo a livello di voci, ma sono accreditate e concrete. Voci che dicono come il patron di Consar nonché personaggio di riferimento del Cda, quindi Veniero Rosetti, stia pensando concretamente di fare un passo indietro rispetto alle decisioni del mese scorso, ovvero quelle di ripartire dalla A2 con i giovani e con un punto di riferimento affidabile per i talenti da scoprire o valorizzare come Marco Bonitta. Tuttavia, la prospettiva di un campionato certamente meno dispendioso (ma non quanto si possa pensare) come la A2 sta bloccando ogni passo avanti in questo senso, perché per proseguire nel suo impegno la Consar pretenderebbe altri partner economici che si possano impegnare al suo fianco. Ma con cifre importanti, non con gli spiccioli.

Patata bollente per il Comune

È probabile che, se la cosa non sia già stata fatta, come sempre la patata bollente passerà nelle mani dell’Amministrazione Comunale, che dopo l’errore della costruzione del nuovo Palasport dovrà darsi inevitabilmente da fare per mantenere in vita il volley maschile in un campionato nazionale, sempre senza trascurare che anche il dopo-Vianello, nel basket, pretende una soluzione non dolorosa. Al momento attuale la corsa sembra in salita ma sarebbe un peccato ben poco veniale vedere partire i 5 o 6 giocatori, alcuni già nel roster di Superlega, sui quali porre il basamento di una nuova rinascita. Un nome su tutti: Alessandro Bovolenta, che in sole due gare di Superlega ha fatto vedere quello che vale, tra l’altro in un ruolo non suo ma nel quale, comunque, il dna gli ha dato una grossa mano. Il volley ravennate, quindi, è prossimo ad un bivio, e non è detto che l’atto conclusivo (domenica contro Cisterna) di un campionato da dimenticare non si riveli la passerella con la quale i pirati spedivano in mare i prigionieri per saziare gli squali.

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