Volley A2 donne, Ortolani: "Omag, un passo falso ci può stare"

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Il biglietto per salire sull’ottovolante era pronto. Peccato che proprio all’ultimo momento, a sbarrare la strada della Omag-Mt, sia arrivata Olbia che con un netto 3-0, ha fermato a sette la striscia vincente delle biancoblù. Una sconfitta netta, con le marignanesi mai in partita, se non per quel moto d’orgoglio nella fase centrale del terzo set, che aveva permesso alle romagnole di ricucire uno strappo di dieci punti. Poi, però, due ricezioni errate hanno spalancato la porta della sconfitta.

Serena Ortolani, cosa è successo a Olbia?

«Nulla. Abbiamo semplicemente perso. Lo sport è fatto di vittorie e sconfitte. Come non bisogna esaltarsi nelle prime, non bisogna deprimersi nelle seconde. Ci vuole equilibrio come in tutte le cose».

Ma un 3-0 così perentorio non se lo aspettava nessuno.

«Neanche noi. Riguardando, però, velocemente il film della partita, credo che più che concentraci su nostre mancanze, sia giusto rimarcare la grande partita fatta da Olbia. Sono entrate in campo motivatissime e hanno iniziato subito a battere forte e difendere su ogni palla, giocando sempre al limite. Brave a non superarlo mai. Poi è logico che anche noi ci abbiamo messo del nostro. Ci era capitato altre volte di partire un po’ soft, ma ci eravamo sempre riprese alla grandissima ribaltando anche il risultato. A Olbia questo non è successo. Ripeto, più merito delle nostre avversarie che demeriti nostri. E comunque una giornata storta può capitare a tutti».

Adesso arriva il turno di riposo. Era meglio scendere subito in campo?

«Certo. Quando perdi hai sempre voglia di tornare a dare battaglia. Però c’è questa sosta e noi la dobbiamo prendere positivamente. Ci servirà per tirare un po’ il fiato e per analizzare meglio quello che non ha funzionato domenica in Sardegna. Io credo sia stato più un black-out mentale che altro. Però bisogna guardare al futuro perché il passato non torna più. Prepariamoci per Marsala perché sarà un’altra battaglia e questa volta vogliamo vincerla».

È vero che a Olbia ha giocato con la febbre?

«Non ero al massimo. Ma avevo fatto il tampone (ride, ndr). Però questo non giustifica la mia prestazione. Anzi, mi dispiace di non aver dato il giusto supporto alle mie compagne». Perché quando si è una campionessa, non ci si nasconde mai.

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