Per avere una prova certa occorrerà attendere Soverato. Per il momento bisogna accontentarsi di due indizi. Perché contro Montecchio e soprattutto a Messina, la Omag-Mt ha avuto un paio di momenti in cui la luce ha rischiato seriamente di spegnersi. Ma a differenza di altre volte, Alice Turco e compagne sono rimaste lì, dentro la partita, non perdendo mai la testa e portando a casa sei punti fondamentali per la Pool Promozione.
«Dire se abbiamo capito la lezione forse è un po’ presto – ammette la regista di San Giovanni in Marignano – sicuramente ci abbiamo lavorato tanto, soprattutto dal punto di vista psicologico. Ci siamo dette che in una partita può capitare di andare in difficoltà, anche perché dall’altra parte della rete c’è un avversario che fa il suo gioco. In quei frangenti non dobbiamo entrare in panico perdendo tutte le nostre certezze, ma anzi dobbiamo stare lì e trovare la soluzione migliore. Perché un passaggio a vuoto ci può stare, non è la fine del mondo. Ed è quello che abbiamo fatto con Montecchio e con Messina: soprattutto nel terzo set quando abbiamo preso due break, siamo rimaste calme, tranquille e abbiamo cercato di fare cose semplici. Ripeto, non so se i black-out sono finiti, però so che siamo sulla buona strada e questo per il prosieguo del campionato è un’ottima notizia».
Anche perché domenica arriverà Soverato che domenica ha messo in grande difficoltà Montecchio, portandole via un punto. «A dimostrazione che questo è un campionato dove se sbagli atteggiamento e non stai lì con la testa, rischi di complicarti la vita con tutti. Specialmente con Soverato, una squadra che non molla mai e che in campo dà l’anima. Sappiamo che non sarà facile, ma le nostre motivazioni per agguantare questo secondo posto sono altissime perché sappiamo che nella post season giocheremo con le più forti davanti al nostro pubblico e sappiamo i ‘nipoti’ cosa possono darci».
Dopo una prima stagione con qualche ombra, Turco sta giocando un campionato sontuoso distribuendo palloni con grande maestria e mettendo spesso le sue compagne ‘muro a uno’. «Rispetto allo scorso campionato sono cambiate tante cose – conclude la regista friulana -. La prima, la più banale, è che ho un anno di esperienza in più. Quando sono arrivata sentivo tanta pressione su di me, per la prima volta mi trovavo con le redini di una squadra in mano e non è stato facile. Ho attraversato momenti difficili, ma ne sono uscita. Quest’estate, poi, ho lavorato molto su di me. Mi sono resa conto che questo è il lavoro più bello del mondo, ma come tutti i lavori porta grandi sacrifici, sotto tanti punti di vista. Credo di aver fatto quello scatto che ti fa capire di essere una giocatrice di pallavolo con tutto quello che questo comporta. Essere qui a San Giovanni mi ha aiutata tanto perché sono potuta crescere senza grosse pressioni e nel miglior modo possibile».

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