Volley A2 donne, in 5 mesi Barbolini ha fatto grande la Omag

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Cinque mesi. Tanti ne sono bastati a Enrico Barbolini per conquistarsi le simpatie del popolo dell’Omag-Mt. Centonovanta giorni di duro lavoro quotidiano in palestra, di vittorie, di chiacchierate, di confronti, di sorrisi e anche di qualche passo falso che alla fine, però, fa più bene che male se preso come deve essere preso. Cinque mesi che hanno stupito anche lo stesso allenatore emiliano, sia per il contorno sia per quanto sta accadendo in campo. «Partiamo da San Giovanni - attacca il coach - Stefano (Saja, ex allenatore delle marignanesi e grande amico di Barbolini) mi aveva raccontato di come questa piazza sia una bellissima favola all’interno del movimento pallavolistico italiano. Ma sinceramente non credevo fino a questo punto. Qui non solo si lavora bene, ossia non solo sei messo nelle condizioni di pensare ad allenare e basta, ma lo fai in un contesto famigliare che, però, allo stesso tempo è di una professionalità ben marcata. Senza dimenticare i tifosi che sono davvero dei ‘nipoti’ per l’affetto con cui seguono le ragazze e ci sostengono. Non tralasciando la qualità della vita che non ha pari. Quindi, davvero San Giovanni è un qualcosa di straordinario. Per quanto riguarda l’aspetto sportivo, anche qui sono senza parole. Mai e poi mai mi sarei aspettato di essere primo al termine del girone di andata, almeno all’inizio del campionato. Poi, cammin facendo, vedendo come si allenano le ragazze, la pallavolo che riusciamo a mettere in pratica, ho cominciato a crederci un po’ di più. Anche perché, come dico sempre, il mercato estivo lascia il tempo che trova, è il lavoro in palestra la vera cartina tornasole». Una sconfitta all’esordio, con quel Busto Arsizio che le biancoblù affronteranno nell’anticipo di sabato sera, poi sette vittorie consecutive, e gli ultimi due ko con Olbia e Marsala. «Non è che si può sempre vincere, mica siamo la Juventus, anche se in questo momento non è che vinca tanto (ride, ndr). Battute a parte, lo sport è fatto di vittorie e anche di sconfitte, dipende tutto da come affronti questi passaggi a vuoto. A Olbia, per esempio, siamo incappati nella classica giornata no mentre a Marsala abbiamo combattuto fino alla fine. È logico che dispiace, soprattutto perché hai la certezza di non aver dato il massimo. Come dico spesso, noi dobbiamo concentrarci sul nostro gioco e fare il meglio possibile. Piuttosto diciamo che il calendario non ci ha di certo agevolati. Non giocare per tanto tempo in casa a mio parere non è giusto, anche perché la classifica del girone di andata determina la griglia di Coppa Italia e quindi ci vorrebbe più equilibrio». A proposito di Coppa, mercoledì 22, alle 20.30, l’Omag-Mt affronterà in casa, per i quarti, Sassuolo che ha battuto Montecchio al tie break. L’ultima battuta è per le sue ragazze. «Se qualcuna mi ha stupito più delle altre? Dirò una banalità, ma è quello che penso e io dico sempre la verità: mi hanno stupito tutte, dalla più esperta alla più giovane. Ogni giorno vederle allenarsi è uno spettacolo. Sappiamo che di lavoro ancora ce n’è tanto, ma so di avere un gruppo coeso e pronto al sacrificio. Ma sempre con il sorriso sulle labbra».

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