Virus, bloccate le mascherine svizzere per l'Ausl Romagna

Ravenna

RAVENNA. Niente mascherine svizzere per l’Ausl Romagna. Ne erano state acquistate sessantamila da un’azienda di Chiasso, al prezzo di 6,5 euro l’una. Il costo unitario più basso tra quelli trovati dall’azienda sanitaria romagnola e forse per questo proprio nell’azienda sanitaria aveva scelto la ditta elvetica per questo grosso lotto. Nei giorni scorsi però è arrivata la doccia fredda: l’11 marzo l’azienda ha comunicato all’Ausl Romagna di non poter procedere all’ordine “a causa dei blocchi di export avvenuti nell’ultima settimana in diversi territori Europei e non”. L’azienda sanitaria romagnola è perciò stata rimborsata dei 390mila euro spesi per le mascherine FFP3, quelle migliori sul mercato. L’Ausl ha comunque acquistato altre trentamila mascherine in altri due diversi lotti, questa volta in Italia: 30mila mascherine per cui ha speso 212mila euro. Si tratta di un lotto da ventimila mascherine, sempre di tipo FFP3 e un altro da diecimila di tipo FFP2.

I problemi con l’export
Del resto il commercio delle mascherine ha causato diverse tensioni a livello europeo tra gli Stati, tanto che la Commissione europea ha annunciato proprio ieri il proposito di lanciare una procedura di infrazione nei confronti della Germania per il blocco all’export delle mascherine e degli altri dispositivi di protezione. Lo stesso potrebbe essere fatto nei confronti di altri governi che hanno annunciato il blocco delle mascherine come Bulgaria, Repubblica Ceca e Polonia, che hanno adottato provvedimenti simili nonostante le necessità italiane.

Lo stop alle mascherine elvetiche è figlio di un effetto domino di questi blocchi dell'export che ha portato ogni Paese a tenersi strette le mascherine prodotte nei propri confini nel caso l'emergenza si aggravi, tanto che l'Europa starebbe ragionando su una fornitura globale ai paesi membri. Giova ricordare che qualche giorno fa un camion che stava esportando i dispositivi di protezione questa volta dall'Italia alla Svizzera è stato bloccato al confine.

Gli altri investimenti
Sono stati poi acquistati 12 ventilatori polmonari, macchinari fondamentali per aiutare le persone colpite dal Covid-19 che può causare gravi polmonite. Altri 54mila euro sono stati acquistati per cinque monitor per misurare i parametri vitali, da destinare alle terapie intensive degli ospedali romagnoli. Altri 97.500 euro saranno spesi per trenta generatori di alto flusso per rafforzare ulteriormente i reparti.

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