Vincere subito a Cesena? Magari iniziamo dalla difesa

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“Voglio arrivare primo”. Edmeo Lugaresi lo ripeteva un giorno sì e l’altro pure all’amico autista Rino Sacchetti nella strada verso Villa Silvia a bordo della Lancia Gamma presidenziale. Rino era un fratello acquisito, un confidente riservato e anche un antesignano di quello che negli Usa si chiama "trash talking". Ovvero: mi metto vicino al mio avversario e gliene dico quanto un cane per provocarlo. Rino non scende in campo, ma la sua specialità è cucinare a fuoco lento gli allenatori avversari. Al Manuzzi, si piazza a ridosso della vetrata che all’epoca divideva campo e tribuna, precisamente nella fessura che fatalmente concedono due porzioni di vetrata, proprio dietro la panchina ospite. E via con la cottura a fuoco lento: “Sei scarso. Ti cacciano. Non sei buono. Ma ti vedi? Ma come sei messo?”. Ripetete il tutto per circa un secondo tempo, agitate per bene e avrete allenatori che sbroccano verso Rino, con menzione d’onore per Walter Novellino, con cui in un Cesena-Perugia arrivò al limite del contatto fisico. Un confronto di cui Rino si vantò per anni ("t'è vèst? A l'ho fat sciupè cl'ivurnì... l'aveva do ganasci rossi cum parèva du combar").
Ma torniamo a Edmeo che voleva arrivare primo. Anno di grazia 1996-97 in B: ci sono Valerio Fiori in porta, Batman Bonomi (ribattezzato in seguito Barman Bonomi) e Claudio Rivalta in difesa, Giovanni Bosi e Gigi Piangerelli a centrocampo, Alessandro Bianchi ala destra, Aldo Dolcetti rifinitore, Massimo Agostini e Dario Hubner in attacco.
Squadra fortissima, niente da dire. Anzi no: giocatori forti, ma squadra debole. Quella squadra ha giocatori che non c’entrano niente con la B, ma non ha un’anima, guidata da un ex grande giocatore come Marco Tardelli che però da allenatore proprio non ce la fa. “Venni esonerato e il presidente non mi difese davanti ai tifosi”, ha scritto Tardelli nella sua autobiografia, quando al contrario Edmeo remò fin troppo in direzione ostinata e contraria per proteggerlo. Arriva l’esonero e Renato Lucchi in panchina sceglie Pippo Marchioro, ma il feeling del nuovo allenatore con Lugaresi è pari a zero, mentre Dario Hubner è avvolto nella malinconia di tutti i no detti a suo tempo a Udinese e Inter. Nemmeno il secondo esonero e la coppia Benedetti-Ceccarelli risolleva la squadra dal gorgo.

Risultato: Serie C. Una squadra costruita per spaccare il mondo sconfitta dal mondo, punita per la sua totale assenza di anima. Oggi i due presidenti vogliono vincere a tutti i costi il campionato, proprio come Edmeo nel 1996. Un concetto strano per Cesena: l'ultimo allenatore obbligato a vincere che c'è riuscito è stato Beppe Angelini, che però in un anno è invecchiato di 20 anni e alla festa finale di Giulianova aveva i lineamenti di Carletto Mazzone. Lewis e Aiello vogliono vincere subito e battere tutti, dalla Sampierana fino alla Reggiana, ma non vinceranno mai solo con i nomi dei buoni giocatori che hanno preso. Potranno provarci solo se spunterà in fretta un’anima di gruppo. Il primo indizio? Facile: la difesa, il primo segnale che esiste un gioco di squadra. Il tempo che servirà a Toscano per fare vedere una fase difensiva all’altezza ci farà capire se un gruppo di giocatori forti potrà diventare una squadra forte

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