Villaggio Anic, petizione e dossier con foto per fermare il traffico pesante

Ravenna

Già nella scorsa primavera si erano mobilitati raccogliendo oltre 800 firme ma, dopo quello che definiscono il «fragoroso silenzio» dell’amministrazione comunale, ora i residenti del quartiere San Giuseppe (ex villaggio Anic) tornano alla carica con una nuova lettera indirizzata al sindaco Michele De Pascale, nella quale chiedono di accendere i riflettori sugli «insostenibili disagi causati dal traffico nell’area». Nel testo, indirizzato per conoscenza anche al Prefetto di Ravenna e al comandante della Polizia locale, si pone l’accento su una situazione «aggravata dal transito di mezzi pesanti». A riprova di quanto denunciato dal gruppo di residenti, la lettera è corredata da una serie di fotografie scattate all’alba dello scorso 29 luglio, dalle ore 4.36 alle 6.46: un lasso di tempo di poco più di due ore, durante il quale è stato registrato il passaggio di oltre trenta mezzi pesanti, circa uno ogni quattro minuti. Un flusso pressoché continuo, con i firmatari che si domandano: «Erano tutti dotati di regolare permesso?». «I continui sobbalzi dei mezzi, riconducibili al manto stradale degradato, già segnalato all’Amministrazione comunale e non ripristinato – proseguono i residenti – compromettono il diritto alla tranquillità e al riposo personali, in particolare nelle palazzine prospicienti viale Mattei». Gli autori della lettera richiamano dunque al diritto garantito dal codice civile e dal codice penale e «sancito nella relazione della Commissione del Parlamento Europeo n. 321 del 01/06/2011». Nella lettera della scorsa primavera, i residenti sottolineavano inoltre le problematiche per la salute legate al traffico come conseguenza dell’inquinamento da smog, oltre a evidenziare i rischi di incidenti stradali, per poi evocare la soluzione, mai concretizzata, di una bretella atta a trasferire fuori dal viale il flusso dei veicoli. Ora che sono passati mesi da quella petizione, i residenti vorrebbero almeno ricevere una risposta: «Non riteniamo più tollerabile – concludono – il ritardo nell’adozione di misure a tutela di salute e sicurezza, misure già promesse in campagna elettorale ma poi dimenticate».
Una prima risposta sulla questione sollevata dai rappresentanti dell’ex villaggio Anic è arrivata ieri da parte di Andrea Giacomini, comandante della Polizia locale di Ravenna: «Parliamo di una situazione che è ben nota alla Polizia locale e che riguarda un’area meno avvantaggiata di altre, non essendo di carattere esclusivamente residenziale. Proprio per questa ragione, la zona è monitorata con grande attenzione e la Polizia locale è già impegnata in numerosi servizi finalizzati proprio alle repressione dei passaggi illeciti di mezzi pesanti». I dati forniti a questo riguardo dall’Ufficio strumentazione tecnica e controlli al trasporto pesante parlano, per gli ultimi mesi del 2022, di 18 specifici posti di controlli, nei quali sono stati rilevate e contestate 13 violazioni del codice della strada a conducenti italiani e stranieri di mezzi pesanti. «Stiamo interessando l’Area Infrastrutture Civili del Comune di Ravenna – fanno sapere dall’Ufficio – al fine di potenziare il sistema di segnalazione dei divieti di transito ai mezzi con m.c. superiore ai 5 quintali. Inoltre sono in corso accertamenti tecnici, in sinergia con gli Uffici competenti del Comune, finalizzati alla verifica della sussistenza delle condizioni previste dalla normativa per l’istallazione di “varchi” con rilevatori forniti di telecamera munita di Ocr, per il rilevamento automatico di transiti non autorizzati».

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