Vetrano e Randisi sono Lucrezio e Seneca al Ravenna festival

RAVENNA. Anticipato da un incontro alla Classense, “Quando la vita ti viene a trovare” debutta stasera alle 21 al teatro Alighieri di Ravenna, nuova “prima” del festival. Protagonisti dell’adattamento dal libro omonimo di Ivano Dionigi (Laterza 2018), sono Enzo Vetrano e Stefano Randisi, capitani di lungo corso del teatro capaci di raccontare l’uomo con incisiva delicatezza.
Il testo nasce dalla passione per il pensiero nobile dei padri, del latinista Ivano Dionigi, già Rettore a Bologna (2009-2015), fra i suoi incarichi anche quello di direttore del Centro studi “La permanenza del classico” dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Lo spettacolo ha le musiche originali di Alessandro Cipriani eseguite dal vivo da Gianni Trovalusci al flauto e ai tubi sonori, e da Roberto Bellatalla al contrabbasso. È antica la passione di Dionigi per Lucrezio e Seneca; lo studioso lo ha ribadito a Ravenna, e in maggio a Bologna durante la presentazione dei cartelloni Ert che portano lo spettacolo in tour.
«Lucrezio e Seneca mi hanno impegnato per una vita – le parole di Dionigi – vivono a un secolo di distanza, non si sono perciò conosciuti nella realtà. In questo testo li ho messi a confronto come se si fossero incontrati, per vedere di fare scoccare qualche scintilla. Credo che per conoscere gli autori occorre conoscerli con le loro parole, da qui nasce il dialogo».
Il dialogo immaginario fra Seneca-Stefano Randisi e Lucrezio-Enzo Vetrano sottolinea «la comprensibilità e la lucidità delle parole dei due filosofi». Ciò esprimendo sul palco la contrapposizione delle idee dei due maestri, dalla visione opposta su politica e religione, su felicità, amore e morte. Lucrezio da Pompei (o Ercolano, 94 a.C.– Roma, 15 ottobre 50 o 55 a.C.) era sostenitore dell’otium, del vivere appartati, di una idea di religione che ignorava leggi della fisica e della natura, quindi fonte di paure e affanni. Lo stoico Seneca da Cordova (4 a.C. / 65 d.C.) al contrario, era sostenitore del negotium pronto a coniugare la politica con la religio romana.
La contrapposizione fra i due viene utilizzata dagli interpreti in scena come esempio della duplicità di questo tempo in cui si dibatte fra politica o antipolitica, fra credere o capire, fra, appunto, otium o negotium. Commentano a proposito i due attori: «I dialoghi tra Lucrezio e Seneca sono trasparenti, c’è un confronto vivo tra le due personalità che si rinfacciano scelte di vita, e mettono a bilancio le loro esistenze. Lo stesso titolo “Quando la vita ti viene a trovare” esprime il confronto tra quello che si è pensato e la vita che si è vissuta. Emerge insomma l’eterna difficoltà di sintesi tra l’idea e la prassi».
Si annuncia dunque un dialogo appassionante basato su parole di duemila anni fa ma su argomenti sempre vivi: esistenza, natura, universo, morte, potere, moralità, ancora in attesa di risposte.
Info: 0544 249244

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