Verso Santiago: Tabara-Puebla

Decima tappa Tabara-Puebla de Sanabria di 70 km con andamento stradale ondulato.
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Un vento teso, forte, rafficato, contrario al nostro senso di marcia ci ha ostacolato per tutta la giornata mettendo a dura prova la nostra resistenza. L'ambiente diventa sempre più verde, ricco di boschi e corsi d'acqua di cui il fiume Tera è il più importante. Lungo il suo decorso è stato creato l' ampio bacino artificiale di Nuestra Senora de Agavanzal. I grandi falchi con il loro volo e le loro picchiate ci accompagnano nel nostro cammino. Si attraversano i piccoli paesi di Mombuey, Asturianos, Palacios de Sanabria. Mombuey è fornito di tutti i servizi; gli altri sono piccoli raggruppamenti di case che paiono in gran parte disabitate. Ad Asurianos incontriamo una piccola chiesetta dedicata a Nostra Signora del Carmen. Sulla facciata è applicata una placca che ricorda il Cammino di Santiago. Poco prima di Puebla de Sanabria grande crocefisso del Cammino davanti ad una chiesa. Arriviamo infine ai quasi 1000 metri Puebla de Sanabria attraversata dal fiume Tera. Questa cittadina ebbe notevole importanza per la sua posizione strategica sul colle che domina la valle dei fiumi Tera e Castro. Il suo centro storico col castello dei Conti di Benavente del XV secolo ha mantenuto le sue forme originali con vie strette, case di pietra che assomigliano alle case asturiane con balconi e verande fiorite e tetti in ardesia. Sulla piccola piazza chiamata Plaza Mayor si affaccia la chiesa di Nuestra Senora de Azogue del XII-XIII secolo con capitelli romanici che raccontano la storia di Adamo e Eva. Nella piazza la grande torre centrale nota come El Macho. Oggi abbiamo incontrato nella prima parte del percorso una sola pellegrina che spingeva la sua bicicletta carica di bagagli lungo un tratto in salita; aveva le lacrime agli occhi; le ho chiesto in spagnolo se tutto andava bene; mi ha fatto cenno di sì con il capo; nei suoi occhi ho letto la paura disperata di non farcela, di non riuscire a coronare il suo sogno di arrivare alla grande Cattedrale di Santiago. Spero con tutto il cuore che abbia superato quel momento difficile, che abbia ritrovato dentro di sé tutte le energie necessarie per proseguire. Se non sei su questa strada non si può capire quanto sia importante, per chi decide per qualsiasi motivo di farsi pellegrino, arrivare a Santiago; è non solo vincere una sfida ma anche motivo di speranza, di vita, di fede non solo religiosa ma anche in se stessi. Questi sono gli incontri che lasciano il segno e che non dimenticherai mai più nella vita. Poche parole per la prossima tappa; si arriva a Gudina; tappa dura, di montagna; si entra in Galizia e si sale fino a quasi 1300 metri. Buen Camino soprattutto alla solitaria pellegrina!
