Verso Santiago: la città delle cicogne

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Anche oggi ho problemi con la wifi per cui utilizzo lo smartphone.

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Appena alzati stamattina abbiamo fatto un breve giro turistico per Salamanca e abbiamo potuto ammirare vari monumenti artistici tra cui la facciata della celeberrima Università  senza l'assillo della marea di gente che abbiamo incontrato la sera precedente. Temperature basse la mattina non oltre i 10 gradi per cui siamo costretti ad utilizzare magliette a manica lunga almeno nella prima parte della giornata per difenderci dal vento alquanto fresco che proviene da nord. La mattinata non è  cominciata benissimo perché  ho subito l'ennesima foratura sulla ruota anteriore; per fortuna anche questa volta l'abilità  di Aldo ha consentito una rapida sostituzione della camera d'aria e la pronta ripartenza. Continuo a dirlo: se non ci fosse lui con Denis che lo coadiuva in altre mansioni non si sarebbe riusciti a fare il Cammino. Anche oggi scarsi incontri di pellegrini lungo le vie della Castiglia-Leon; ne ho visti solo due a piedi che parlavano inglese e quindi ne ho supposto una origine anglosassone. Strada ondulata con molti saliscendi che ci ha accompagnato sino in prossimità  di Zamora. Enormi distensioni di terreno che non mostrano alcuna coltivazione e che ti danno l'impressione  di stare nel nulla; un assordante silenzio interrotto dallo scorrere della catena della bicicletta e dal rumore del motore delle rare auto che percorrono la N360. Ogni tanto si avvicina un falchetto  che ti guarda dall'alto per poi allontanarsi con il suo elegante ed inconfondibile volo. Si passa quindi molto del proprio tempo a pensare agli eventi della propria vita e in questo contesto di solitudine meditativa a rivederli con ottica diversa da quella precedente. Lungo il Camino si fa tanta fatica ma si pensa anche tanto! Il primo borgo incontrato  dopo circa 30 km è  stato El cubo de la terra del vino, poche case nel mezzo della campagna. Il nome curioso  deriva  probabilmente da una antica fortezza a forma di cubo, oggi scomparsa. Un tempo qui erano presenti vigneti  prima che venissero distrutti dalla filossera. Di qui percorrendo altri 30 km siamo giunti a Zamora, l'antica Ocelo Duri Romana, città  di 65000 abitanti posta sul fiume Duero in posizione strategica su rocce a strapiombo sul fiume. Le mura sono del secolo XI e XIII e il centro storico possiede circa 24 chiese romaniche tra cui la Cattedrale del XII secolo per cui la città  è  considerata il museo del romanico spagnolo. Ma direi che questa è  anche la città delle cicogne. Ne abbiamo viste tantissime librarsi solennemente nell'aria e atterrare dolcemente sui propri nidi o sulle torri o sulle cupole di edifici e chiese. Uno spettacolo veramente emozionante!! E dulcis in fundo la città  oggi era in festa e quindi tantissima gente a passeggiare, a vedere gli spettacoli folcloristici. Uno spettacolo nello spettacolo con una grande sensazione di vitalità  che mi sembra tipica del popolo spagnolo.Il tempo è  tiranno; domani  ci attende un'altra tappa da Zamora a Tabara; finisce la Via de la Plata e inizia il Cammino Sanabrese sempre più  a ovest e sempre molto vicini al Portogallo. Le tappe di montagna incombono! Buen Camino!

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