Vecchio horreo galiziano A Santiago meno di 100 km Oruense dall’alto Traccia della tappa odierna da Ourense a Silleda di 84,5 km comprensiva della deviazione di 20 km in totale per il monastero di Oseira Immagine di Santiago di fronte alla Chiesa di Santiago di Taboada in prossimità di Silledae di Santiago di fronte alla Chiesa di Santiago di Taboada in prossimità di Silleda La Chiesa di Santiago de Taboada Chiesa di Santiago di Taboada in prossimità di Silleda Cruceiro con Chiesa in prossimità di Silleda Alto de Santo Domingo Chiesa di Castro Dozon Cieli della Galizia Aldo de San Martino Pale eoliche Horreo con croce Chiesa a Carballeda Cascatella ai lati della strada Piccola chiesa galiziana Fonte del Monastero di Oseira Monastero di Oseira Monastero di Oseira Monastero di Oseira Horreo colorato Area votiva a Viduedo Piccola chiesetta a Viduedo Fonte per abbeverarsi a Viduedo Horreo Horreo con pozzo e abbeveratoio
Quattordicesima tappa, lunga, di circa 84 km da Ourense a Silleda compresa la deviazione per un totale di 20 km per il Monastero di Oseira. Si è partiti in salita da Ourense e per tutta la giornata la tappa ha avuto un andamento ondulato con un ininterrotto susseguirsi di salite e discese. Si sono superati due alti uno di San Martino a 811 metri e l’altro di San Domenico a 700 metri. La Galizia non si è smentita; la caratteristica delle sue strade con l’alternanza di discese e salite rappresenta un tormento per le gambe, soprattutto per le nostre ormai affaticate da tanti chilometri. La tappa è stata quindi dura, affaticante, quasi interminabile. In continua successione tanti piccoli paesi fatti anche di poche case senza caratteristiche particolari a parte le chiesette con annesso cimitero e il continuo abbaiare dei cani che scandiva il ritmo delle nostre pedalate. Ovunque horreos sia tradizionali che colorati. Cudeiro, Sartedigos, Tamallancos, Viduedo, Casas Novas. A Cea, famosa per il suo buon pane, abbiamo girato a dx e ci siamo diretti al Monastero di Oseira per visitare il grande Monastero cistercense del XII secolo, quasi adagiato nella valletta attraversata dal fiume Oseira che dà il nome anche al piccolo abitato cresciuto nei secoli attorno al grande complesso architettonico. Il grandioso Monastero di Santa Maria la Real nacque per volere di Alfonso VII dalla metà del XII secolo. La chiesa, benchè abbia una facciata barocca è romanica; fu uno dei più importanti centri religiosi della Galizia, nonché luogo di accoglienza pellegrina fino al XIV secolo. Poi iniziò una lunga decadenza fino all’abbandono nel XX secolo. Oggi nel grande complesso, che appare in condizioni di notevole trascuratezza, vivono pochi monaci. La decadenza di questa bellissima struttura ci ha veramente rattristato, pensando a quanto ha rappresentato nella storia della Galizia e del Camino. Ritornati a Cea, abbiamo superato Castro Dozon con la sua chiesetta quasi nascosta nella campagna galiziana, poi Lalin , Laxe e verso il ponte di Taboada, superato il quale compare la chiesa di Santiago de Taboada con statua di Santiago pellegrino e Cruceiro. Infine il piccolo paese di Silleda punto di arrivo della tappa odierna. Mancano 39 km a Santiago; è la vigilia dell’arrivo. Tanta la fatica, tante le difficoltà, tanti i sacrifici affrontati; abbiamo fortemente creduto con tutte le nostre forze in questo sogno che pareva impossibile da realizzare e siamo alle porte della grande Cattedrale. Chiediamo alle nostre stanche gambe un ultimo sforzo; la mente ci sorreggerà e ci spronerà per concludere questo Camino iniziato circa 1000 km fa da Siviglia nella lontana Andalusia! Buen Camino!