Veronica Frison, foodblogger santarcangiolese

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Raccontare la Romagna, a partire dal cibo. È quello che fa Veronica Frison, da Santarcangelo, creator digitale, un’entusiasta per natura, appassionata di cucina, dopo la maturità classica si è laureata in Lingue e ha conseguito un master in Creatività d’impresa. Fondatrice del blog Cucino per te, scemo, autrice di Mangiare in Riviera e di Rimini with gusto, oggi la sua pagina Instagram, che porta lo stesso nome del blog, conta quasi 25mila follower. Lei stessa scrive di sé: «Ho capito esattamente quale era il mio posto nel mondo: comunicare il cibo, fotografarlo, osservarlo, sporcandomi le mani sempre ma pensando anche a tutto il resto».

Veronica, foodblogger: cosa vuol dire?

«Ho cominciato nel 2007, consideri che la moda in Italia è arrivata nel 2011: preparavo piatti e li fotografavo. Avevo diciannove anni e cucinavo principalmente in casa torte e biscotti, mentre le foodblogger francesi per le quali impazzivo erano ovviamente sposate, con figli, e preparavano arrosti, quiche, cotture lente e preparazioni meravigliose per la loro famiglia. Oggi Cucino per te, scemo non è più un foodblog che racconta solo la Romagna ma anche i miei viaggi, le collaborazioni e i miei pensieri in generale».

Il suo profilo Instagram conta oggi quasi 25mila follower, qual è la relazione con loro?

«Con alcuni attivissima, Instagram è un posto meraviglioso per trovare ispirazione e per scambiarsi idee. Purtroppo per il lavoro che faccio che già mi porta a stare tantissimo tempo al computer e al telefono, non riesco, non sempre, a postare i contenuti che vorrei, a condividere tutto quello che mi piace. Le mie giornate hanno un’intensità che è impossibile da raccontare».

In un post lei ha scritto: «Il cibo è sempre il miglior conforto». È un suo principio di vita?

«Sì, nell’accezione bella del termine. Il cibo è la prima cosa a cui penso quando mi sveglio, tutte le mie vacanze sono stabilite e programmate in base ai ristoranti, leggo ormai solo articoli inerenti alla cucina».

A proposito di pubblicità e di marketing, con quale criterio sceglie le sue collaborazioni?

«Quelle destinate a Instagram sono ormai pochissime, sotto il profilo influencer. Quelle lavorative invece di comunicazione, perché di questo mi occupo, sono tante e molto diverse. Ho seguito per anni solamente ristoranti e cibo, mentre da qualche anno ho ampliato lo spettro anche ad altri settori, sempre però trasversali al mondo del food. Un esempio? Una cantina – Enio Ottaviani Winery – e un supermercato online – Tulips Market –. Per loro mi occupo della comunicazione a 360 gradi».

Competenza e vocazione, due concetti che per lei si sposano quando si parla del mestiere, della professione...

«Due parole fondamentali nella mia vita. Più vocazione direi, perché mi rendo sempre più conto che il lavoro e la mia vita sono una cosa sola, non c’è scollamento, e quando fai quello che ami la vita è bella e ricca di senso davvero. Non potrei immaginare altra vita e altro lavoro».

L’amore per gusto? Una questione di famiglia per Veronica Frison.

A proposito di radici e di Dna, i suoi nonni a Santarcangelo producevano e vendevano caramelle…

«Questo lo racconto sempre pochissimo e invece è un fatto meraviglioso: i miei nonni avevano l’unica fabbrica di caramelle del paese, e credo anche di molto più in là. Avevano tanti dipendenti, mi hanno raccontato che mia nonna era una bella tosta e credo di assomigliarle. Loro facevano pubblicità con una macchina bellissima, a pensarci erano avanti anni luce anche sotto l’aspetto della comunicazione e del marketing, per questo parlo di Dna».

Diverse le sezioni del suo blog, una buona parte è dedicata alla Romagna e alle sue tradizioni. Qual è la sua Romagna del cuore?

«Santarcangelo, che è il paese dove sono nata, per mille motivi. Ma anche Cesenatico e Rimini, che è dove ho preso casa per andare a vivere. Ho una visione molto in movimento delle cose, non è definitiva come soluzione, ma al momento è quella che mi piace». D.C.

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