Verghereto, progetto eolico: nuove critiche e svelato un no sparito

Tornano a esprimere il loro parere contrario al progetto di impianto eolico “Badia del Vento” i comitati “Crinali Bene Comune” e “Appennino sostenibile”, dopo le integrazioni presentate dalla ditta proponente e il parere negativo subito manifestato dalla Soprintendenza di Siena, Arezzo e Grosseto. Anche Italia Nostra Firenze ha presentato una nutrita documentazione per evidenziare conseguenze di estrema criticità su paesaggio e territorio, allegando un documento del Comune di Verghereto, a firma del sindaco Enrico Salvi, che nel luglio 2022 aveva espresso parere sfavorevole all’impianto dal punto di vista paesaggistico. Ma negli ultimi tempi il Comune di Verghereto è diventato molto possibilista. La Regione Toscana ha convocato la conferenza dei servizi con tutti gli enti chiamati a formalizzare autorizzazioni e permessi per il 10 ottobre e qui non ci sono enti dell’Emilia-Romagna, poiché tutte e 7 le torri con aerogeneratori sono in territorio toscano.

Oltre alla violazione di norme nazionali e regionali in materia di tutela del paesaggio, come evidenziato nel parere negativo della Soprintendenza toscana, per i due comitati «si andrebbe a determinare un concreto rischio di disastro ambientale connesso alla sicurezza del territorio». Le «gravi carenze progettuali» non sarebbero state sanate. «Dal punto di vista geologico – scrivono i comitati – non sono state infatti eseguite le prove in sito prescritte dalla Regione Toscana, con la surrettizia motivazione che le aree di intervento non risultano accessibili con mezzi meccanici, se non con auto fuoristrada», cercando così di giustificare la completa assenza di «indagini geologiche essenziali», date le criticità del terreno. I comitati ricordano in particolare le frane in zona Casteldelci, a poca distanza dal luogo previsto per l’impianto. Sottolineano inoltre l’impatto “devastante” sulla viabilità per raggiungere i crinali. Mulattiere, sentieri o strade vicinali dovranno essere adeguati al transito dei mezzi eccezionali per il trasporto delle turbine. «La sede stradale dovrà essere ampliata fino ad una larghezza minima di 5 metri». È poi prevista la cementificazione dei tratti con pendenza superiore al 18%. Va anche tenuto conto che «negli elaborati non vi sono elementi che consentano di computare i metri quadrati di aree boscate da abbattere per il passaggio dei cavidotti, per la creazione della viabilità infraparco ed extraparco e di aree boscate prospicenti a quelle prative in cui verrebbero posizionati gli aerogeneratori, anch’esse da abbattere». Secca la conclusione: «Giustificare la realizzazione di questa opera equivale a giustificare uno scempio sotto il nome di una falsa transizione ecologica, dove in ragione di un possibile abbattimento delle emissioni di anidride carbonica si prospetta il concreto abbattimento di ettari di bosco, e cioè alberi che assorbono la stessa anidride carbonica”.

Una novità emerge dalla documentazione allegata da Italia Nostra Firenze alle osservazioni al progetto eolico: il documento col quale l’8 luglio 2022 il Comune di Verghereto, esprimeva “parere sfavorevole” al progetto di Badia del Vento, poiché «l’opera andrà a costituire un forte impatto visivo in corrispondenza della stazione climatica di Balze, che basa la sua economia principale sull’attrattiva turistica che potrebbe essere ridotta a seguito dell’intervento».

Intanto Casteldelci ricorda che non si possono superare i limiti acustici nel suo territorio e se questo avverrà le pale eoliche si dovranno fermare.

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