Verghereto, "Badia del vento": parere negativo della Soprintendenza al parco eolico

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Arezzo e Grosseto ha espresso «parere negativo» alla realizzazione del parco eolico “Badia del vento”, in quanto «non compatibile col contesto di pregio dell’intera zona dell’alta Valtiberina così come riconosciuto dal Piano Paesaggistico della Regione Toscana, e non conforme al quadro delle tutele paesaggistiche sancito dal medesimo». Nonostante il periodo ferragostano e la ponderosa mole di documentazione integrativa presentata dalla ditta lo scorso 28 luglio la Soprintendenza si è rapidamente espressa. Il parere dell’ente è necessario e vincolante ai fini dell’autorizzazione paesaggistica. La Soprintendenza ha inviato il proprio documento alla Regione Toscana, che ha convocato per il 10 ottobre la conferenza dei servizi con tutti gli enti competenti a rilasciare autorizzazioni e permessi. Per conoscenza il parere è stato inviato al Ministero della Cultura e alla Soprintendenza di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Il progetto prevede la installazione di 7 pale alte 180 metri, previste sul versante toscano del Monte Loggio, ma a poca distanza dal confine con l’Emilia-Romagna. Per questo tra gli enti ai quali la Regione Toscana ha chiesto eventuali osservazioni sulle ultime integrazioni al progetto sono anche i Comuni di Verghereto e Casteldelci, le Unioni dei Comuni Valle del Savio e Valmarecchia, le province di Forlì-Cesena e Rimini, la Regione Emilia-Romagna. La Soprintendenza di Siena, Arezzo e Grosseto sottolinea come l’intervento interessi aree «ad una quota che varia da un minimo di 1045 metri ad un massimo di circa 1470 metri. L’intervento dunque si sviluppa oltre la quota di 1200 metri in quanto gli aerogeneratori risultano avere altezza complessiva pari a 180 metri e diametro delle pale di 136 metri. Tali aspetti assumono rilevanza con riferimento al vincolo di tutela che impone in Appennino la tutela dai 1200 metri; tale aspetto si ritiene essere elemento impattante circa le visuali». Inoltre la Soprintendenza ha esaminato gli interventi sul territorio occorrenti per il trasporto delle torri, delle pale e dei rotori. «Sono previsti trasporti eccezionali (e fino ai punti di crinale di installazione, n.d.r.) – evidenzia la Soprintendenza toscana - con mezzi oltre i 40 metri di lunghezza e 4 metri di larghezza con molteplici interventi sul percorso stradale che diventano rilevanti e particolarmente impattanti in corrispondenza dei percorsi montani, anche a forte pendenza e prospicienti alle aree di installazione. Le modifiche alla viabilità esistente, descritte in progetto, risultano fortemente impattanti. Tali opere si sommano alle conseguenti alterazioni in negativo delle dotazioni boschive presenti sui diversi punti di intervento». L’intervento inoltre impatta negativamente su diversi Siti Natura 2000 e la realizzazione dell’elettrodotto interrato, per una lunghezza di 29 km per il primo ramo e di 28 km per il secondo, «comporta un disboscamento di ampie superfici di bosco».

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