Verghereto, 4 famiglie evacuate per la frana: slitta in rientro

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Continuano a rimanere fuori dalle loro abitazioni le quattro famiglie che furono evacuate dalla località La Strada, tra Bagno di Romagna e Verghereto, a seguito della frana che il 13 maggio 2019 interruppe la Strada provinciale 137 e interessò parzialmente anche l’abitato ed uno stradello di accesso al borgo. Pareva che fin dallo scorso mese di aprile si potesse dare il via al rientro alle 7-8 persone sfollate, poiché i rilevamenti su possibili movimenti del terreno stavano dando risposte tranquillizzanti, ma così non è stato. «Il problema - spiega il sindaco Enrico Salvi - è che i tecnici incaricati delle verifiche dell’Università di Bologna ritengono che i dati non siano ancora sufficienti. Si tratta di capire se sul versante avviene un accumulo sotterraneo di acqua che poi in qualche modo defluisce nell’alveo del Savio o se le acque si accumulano fino a creare una pressione insostenibile che rompe il cosiddetto diaframma e crea una frana ed una violenta fuoriuscita, come avvenuto nel maggio 2019. E per fortuna in quel momento sulla provinciale non passava nessun veicolo».

Il disastro nel 2019 e il dopo

Ormai sono tre anni che le famiglie vivono presso parenti o comunque con autonome sistemazioni e si prolunga la necessità di verifiche sull’area. La Strada è un piccolo gruppo di case un po’ più a valle rispetto al punto in cui la provinciale 137 fu interrotta da un fiume di tronchi, sassi e fanghiglia, la cosiddetta frana di Metato. In corrispondenza della località, uno smottamento aveva colpito una parte della strada provinciale d uno stradello che si inoltra nel borgo. Anche se nessuna delle abitazioni era stata interessata da crepe o danni, scattò per sicurezza l’ordinanza di evacuazione. Poi si è deciso di installare dei sensori in zona per misurare eventuali spostamenti di terreno e si sta prolungando il periodo di tempo a detta dei tecnici necessario per poter essere ragionevolmente sicuri sulla solidità del versante.

Vita da evacuati

Alcuni abitanti continuano a seguire le loro attività agricole, con anche piccoli allevamenti in zona; quasi ogni giorno si recano sul posto per poi tornare a sera nelle abitazioni che li ospitano. Per il momento, grazie alle risorse per interventi urgenti di Protezione Civile disposti dall’Agenzia Regionale Protezione Civile, tramite l’Unione dei Comuni dono stati riconosciuti alle famiglie evacuate contributi per la loro autonoma sistemazione per il periodo dal 13 maggio 2019 al 26 giugno 2021. Con l’ultima tranche deliberata, per il periodo, che va dal 1° gennaio al 26 giugno 2021, l’importo complessivo dei contributi è di 15.253 euro.

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