Il Trofeo Gruppo Hera ai vincitori della “Go to Barcolana da Ravenna”
Dopo l’ottimo esordio del 2022, torna anche quest’anno la ‘Go to Barcolana da Ravenna’, la regata collaterale alla Barcolana direzione Trieste, che partirà il 5 ottobre alle 16.30 da Marina di Ravenna e assegnerà al vincitore il Trofeo Gruppo Hera.
Un evento che il Circolo Velico Ravennate (CVR), in collaborazione con la Società Velica di Barcola e Grignano (SVBG), ripropone in partnership con Hera e che si conferma un importante appuntamento che valorizza l’amore per il mare e per l’ambiente.
Per comprendere meglio le ragioni dell’adesione al progetto da parte della multiutility, diamo la parola al suo Presidente Esecutivo Cristian Fabbri.
Presidente Fabbri, cosa rappresenta per il Gruppo Hera ‘Go To Barcolana da Ravenna’?
«Si tratta di una bella regata velica che si rivolge a tutti gli equipaggi provenienti dalla costa adriatica diretti a Trieste, un evento che vuole simbolicamente unire i territori che ci vedono presenti ogni giorno con i nostri servizi e nei quali investiamo da tanti anni per renderli sempre più sostenibili e competitivi. Una regata che, oltre alla nostra vicinanza ai territori, vuole anche sottolineare l’importanza della decarbonizzazione, dell’economia circolare e della tutela delle risorse per garantire un futuro alle nuove generazioni».
Un evento che ha come protagonista il mare sul quale si affacciano la maggior parte delle città dove opera il vostro gruppo. L’amore per il mare è strettamente legato con la difesa dell’ambiente. Il gruppo Hera come sta agendo su questo fronte?
«Il nostro Gruppo è impegnato da anni con importanti investimenti sul ciclo idrico integrato, a partire dalla depurazione, per preservare gli ecosistemi marini, ma anche con progetti innovativi per consentire il riuso delle acque depurate ad esempio in agricoltura. Ne cito solo due di quelli affacciati sul mare Adriatico, dei quali andiamo particolarmente orgogliosi: il Piano di Salvaguardia della Balneazione di Rimini, dove stiamo terminando il più grande intervento di risanamento fognario-depurativo mai realizzato in Italia a tutela dell’ambiente e delle tante economie ad esso collegate, e Trieste con il depuratore di Servola, uno degli impianti più all’avanguardia d’Europa».
Il vostro Gruppo ha scelto di incidere attivamente nella transizione energetica per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030. Quali sono le azioni che state portando avanti?
«Ci siamo posti l’obiettivo sfidante di ridurre le emissioni di gas serra del 37% entro il 2030, coinvolgendo anche i nostri clienti e fornitori. Da anni stiamo lavorando con una mission, quella di ridurre le emissioni climalteranti e lo facciamo attraverso l’efficienza energetica e il recupero energetico della materia. Per i clienti, ad esempio, abbiamo aumentato i servizi finalizzati a promuovere la decarbonizzazione dei loro consumi energetici, dalle installazioni di impianti fotovoltaici alle soluzioni per la mobilità elettrica».
Dopo l’alluvione di maggio la partenza di questa regata da Ravenna, nel cuore della Romagna, assume un significato particolare per il vostro Gruppo?
«Questa Regione è stata colpita duramente da questo evento meteoclimatico eccezionale e il Ravennate in modo particolare. La partenza da Ravenna ha quest’anno un valore simbolico molto importante perché questo territorio ha saputo fronteggiare un momento difficilissimo con grande energia, tenacia e voglia di ritornare alla normalità e come Gruppo abbiamo fatto la nostra parte stando accanto ai Comuni e alle numerose istituzioni coinvolte: lavorando giorno e notte durante l’emergenza per ripristinare i servizi essenziali e ridurre per quanto possibile i disagi delle comunità locali. Un legame quello con il territorio che in questa regata vogliamo valorizzare anche attraverso la collaborazione con una delle istituzioni più importanti di Ravenna: l’Accademia di Belle Arti, con cui da anni portiamo avanti il progetto SCART che consente di trasformare in opere d’arte materiali di scarto. Il trofeo di questa regata è infatti realizzato dalla giovane artista Yuyu Zhao, con la tecnica del micromosaico, tipico della tradizione ravennate, e nella sua forma a piramide richiama la sagoma triangolare delle classiche vele delle barche».